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Barnaba Tortolini

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Barnaba Tortolini (Roma, 1808 - Ariccia, 1874) è un matematico che ha avuto un ruolo particolare nel processo di unificazione scientifica dell’Italia, che a sua volta è stata uno degli elementi dell’unificazione politica del paese. Tortolini nasce a Roma, dove studia lettere e filosofia presso l’Università Gregoriana del Collegio Romano. Tra i suoi insegnanti c’è Andrea Caraffa, noto matematico e fisico. È l’imprinting. Tortolini decide di dedicarsi agli studi matematici e filosofici, che prosegue presso l’Archiginnasio Romano della Sapienza, dove si laurea nel 1829.

Negli anni immediatamente successivi studia prima ingegneria e poi teologia al Pontificio Seminario Romano. Nel 1832 diventa sacerdote. Inizia una carriera religiosa che lo vede assumere un ruolo importante nello stato pontificio e una carriera scientifica con un ruolo non meno significativo. Nel 1835 è professore di Fisica matematica al Collegio Urbano di Propaganda Fide. Nel 1837 entra come docente di Idraulica e di meccanica all’università di Roma, dove, a partire dall’anno successivo, ricopre la cattedra di Calcolo differenziale e integrale. Insegnerà all’Università di Roma per 30 anni. La sua ricerca matematica nell’ambito del calcolo differenziale diventa nota anche all’estero.

Nel 1846 assume anche la cattedra di Fisica matematica al Pontificio Seminario Romano e diventa direttore di Propaganda Fide, carica che detiene fino al 1865. 

Un’esperienza editoriale importante anche sul versante scientifico. Tortolini è infatti ricordato, in campo scientifico, per aver fondato nel 1850 e diretto fino al 1857 gli Annali di scienze matematiche e fisiche di Tortolini. La rivista ospita lavori, appunto, di matematica e di fisica di scienziati italiani e anche stranieri. E ha un valore enorme, perché offre da un lato uno spazio comune alla nascente comunità scientifica italiana prima che l’Italia esista, e perché consente a questa comunità una visibilità che va oltre le Alpi.

Nel 1858 Barnaba Tortolini accetta, senza troppo entusiasmo, l’invito piuttosto duro di Luigi Cremona, Enrico Betti, Francesco Brioschi e Angelo Genocchi a riformare la rivista. Tortolini può restare nel comitato di redazione. Poco dopo gli Annali saranno trasferiti a Milano, cambiano testata, in Annali di matematica pura ed applicata, e si affermano come la più importante rivista della matematica italiana.

Tortolini, che è membro dell’Accademia dei Lincei, contribuisce a fondare l’Accademia dei XL. Dimostrandosi così, ancora una volta, un potente fattore di coagulazione della comunità scientifica italiana.

Nel 1870, dopo Porta Pia, Tortolini rifiuta di firmare un atto di lealtà al Re d’Italia e perde la cattedra all’Università di Roma. Pochi mesi dopo è colto da paralisi, si ritira sui Castelli Romani e muore ad Ariccia nel 1874.

I suoi Annali (…) fornirono occasioni di contatto tra gli studiosi dei vari stati della Penisola e iniziarono a far conoscere all’estero la produzione matematica italiana (Lucio Russo ed Emanuela Santoni)