fbpx Uomini e donne non sono uguali | Scienza in rete

Uomini e donne non sono uguali

Primary tabs

Read time: 2 mins

Tutti i pazienti con malattia di Alzheimer (AD) perdono le cellule cerebrali, il che porta a una diminuzione, o atrofia, del cervello. Secondo uno studio presentato al meeting annuale della Radiological Society of North American (RSNA), il modello di perdita di materia grigia è molto diverso nei due sessi. "Abbiamo scoperto che l'estensione e la distribuzione di perdita regionale della materia grigia nel cervello è fortemente influenzata dal sesso", ha detto Maria Vittoria Spampinato dell’Università di South Carolina. Il gruppo di ricerca ha utilizzato la risonanza magnetica (MRI) per valutare l'atrofia cerebrale con lo scopo di monitorare la progressione della demenza e per cercare di capire quali fattori possono influenzare l’avanzare della malattia. Sono stati analizzati i dati di 109 pazienti, di cui 60 uomini e 49 donne, con un’età media di 77 anni. L’Alzheimer Disease Neuroimaging Initiative (ADNI) ha seguito, per un periodo di cinque anni, centinaia di volontari attraverso i tre stadi principali della malattia: perdita di memoria senza deficit cognitivi, decadimento cognitivo lieve (MCI) e infine soggetti con gravi deficit cognitivi, tipici della malattia conclamata. I ricercatori hanno creato mappe del cervello, utilizzando immagini dei pazienti prese al momento della diagnosi del terzo stadio della malattia, nei 12 mesi precedenti e nei 12 mesi successivi. Nel corso del periodo di studio, ciascuno dei 109 pazienti è passato da MCI amnesico (in cui il paziente soffre di perdita di memoria, ma mantiene la funzione cognitiva) ad AD. Queste mappe hanno rivelato che rispetto ai pazienti di sesso maschile, le donne avevano una maggiore atrofia della materia grigia negli stadi iniziali della malattia. I dati inoltre, mostrano come nelle donne siano più interessate le aree dell'ippocampo sinistro, il lobo parietale destro e le regioni temporali bilaterali, mentre negli uomini le zone più affette sono il giro paraippocampale destro, il lobo parietale sinistro e la zona frontale sinistra. “I pazienti di sesso femminile nel nostro studio inizialmente avevano atrofia della sostanza grigia in più rispetto ai pazienti di sesso maschile, ma nel corso del tempo, gli uomini coinvolti sviluppavano le stesse malformazioni”, ha spiegato Spampinato. Le differenze di genere nei modelli di atrofia potrebbero avere importanti implicazioni per lo sviluppo di terapie per MCI e AD. Queste differenze dovrebbero essere prese in considerazione al momento di testare nuovi farmaci negli studi clinici. ”Conoscere la differenza tra i modelli maschili e femminili di atrofia aiuterà i ricercatori a decifrare meglio la risposta del paziente alla terapia farmacologica," ha concluso Spampinato.

Autori: 
Sezioni: 
Alzheimer

prossimo articolo

Dopo l’alluvione dell’Emilia Romagna va ripensato tutto

Evento eccezionale ma non irripetibile, l'alluvione che ha allagato un terzo della pianura romagnola, con altissimi costi umani ed economici, sfida i luoghi comuni e i vecchi modi di agire. D’ora in poi deve essere chiaro che questi eventi estremi non saranno evitabili. Si dovrà imparare a conviverci preparandosi meglio, e soprattutto mettendo in atto misure più radicali e adatte al cambiamento climatico in atto, come ridare spazio ai fiumi allontanando case e stabilimenti dal loro alveo, e applicare soluzioni “basate sulla natura”. Immagine: tratta dal video di The Walking Nose "La mia alluvione" su Youtube.

Era già tutto previsto. L’allerta meteo, idrogeologica e idraulica di lunedì 15 maggio 2023, dopo una prima sottovalutazione, aveva dato un allarme forte e chiaro. A cominciare dal giorno dopo una valanga d’acqua si sarebbe riversata sulla Romagna e un tratto dell’Emilia, con rischio altissimo di frane e inondazioni. La protezione civile, i vigili del fuoco, la guardia di finanza, gli addetti al consorzio di bonifica, i volontari.