Il trattamento attuale con farmaci antiretrovirali, per chi può permetterseli, rende l’AIDS una malattia cronica, anche se le stime ufficiali rivelano che 1,8 milioni di persone sono morte nel 2010 a causa dell’infezione da HIV. La ricerca si occupa da anni di trovare un vaccino che sia in grado di prevenire il contagio, tuttavia i risultati ottenuti finora non sono soddisfacenti. Recentemente su Nature è stato pubblicato un articolo in cui si dimostra che la terapia genica potrebbe essere una valida alternativa ai vaccini per il trattamento dell’AIDS. La terapia genica consiste nell’inserimento nel genoma del paziente di geni sani in grado di compensare o sostituire i geni difettosi e di produrre proteine efficaci.
Il gruppo di David Baltimore del Californian Institute of Technology di Pasadena ha utilizzato la stessa strategia per inserire nel genoma di cellule muscolari di topo il DNA che codifica anticorpi isolati da sangue di pazienti infetti di HIV. Una volta integrato nel genoma, la cellula ricevente è in grado di produrre gli anticorpi, che quindi vengono rilasciati nel sangue. Gli anticorpi studiati si sono rivelati efficaci nel proteggere dalla malattia topi che venivano infettati con dosi molto superiori a quella che si osserva durante l’infezione naturale. L’uso della terapia genica per combattere l’AIDS è controverso, perché non è noto quale possa essere l’effetto della produzione permanente di questi anticorpi nell’individuo in termini di reazione immunitaria ed eventuali complicanze correlate, tuttavia gli immunologi si sono mostrati moderatamente ottimisti.
Balazs
A.B.,
Chen J.,
Hong C.M.,
Rao D.S.,
Yang L., David
Baltimore D.
Antibody-based
protection against HIV infection by vectored immunoprophylaxis
Nature
(2011) doi:10.1038/nature10660