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La stella con la febbre

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Secondo un team di astronomi, negli ultimi 30 anni la temperatura superficiale della stella HR 8752 è aumentata di circa 3000 gradi. Una ghiotta occasione per studiare i dettagli di una rarissima fase evolutiva stellare denominata Yellow Evolutionary Void (lett. vuoto evolutivo giallo).

Tremendamente difficile - tranne che per quel pirotecnico epilogo che sono le supernovae - riuscire a cogliere, su scale temporali tipiche dell'esistenza umana, modifiche sostanziali nell'evoluzione di una stella. HR 8752, una ipergigante distante 7800 anni luce appartenente alla costellazione di Cassiopea e per questo nota anche con il nome di V509 Cas, fa però eccezione. Il confronto tra i dati spettrali e i valori di luminosità raccolti tra il 1985 e il 2005 ha mostrato infatti che in tale periodo la temperatura dell'atmosfera stellare è passata dai 5000 agli 8000 gradi. Secondo i ricercatori che, sotto la guida di Hans Nieuwenhuijzen (Nederland Institute for Space Research), hanno condotto lo studio e pubblicato i risultati su Astronomy & Astrophysics, in tale ristrettissimo periodo il raggio stellare si sarebbe quasi dimezzato, passando da 750 a 400 volte quello del Sole.

Nieuwenhuijzen e collaboratori ritengono che la stella ipergigante stia attraversando uno stadio molto breve ma estremamente critico della sua vita (il “Vuoto evolutivo giallo”, appunto) caratterizzato da un braccio di ferro particolarmente violento tra la gravità che tende a tenere unita la stella e altre forze che spingono verso l'esterno. Tale stadio non può durare a lungo, come ci testimonia il fatto che quasi tutte le ipergiganti note si trovano al di fuori del “Vuoto”.
Difficile pronosticare cosa possa riservare l'immediato futuro di HR 8752: non è detto, infatti, che l'attuale instabilità la porti dritta a esplodere come supernova. Se riuscisse a superare indenne questa fase critica potrebbe anche cambiare vita e trasformarsi in una delle tante Luminous Blue Variables. Certo è che, in ogni caso, V509 Cas non riuscirà a passare inosservata.

Royal Observatory of Belgium

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Astrofisica

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