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SPoTT: come sorvegliare il termovalorizzatore di Torino

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Organizzare un sistema di sorveglianza che consenta di valutare potenziali effetti avversi sulla salute dell’inquinamento ambientale nelle aree circostanti il termovalorizzatore di Torino. È questo l’obiettivo principale di SPoTT (acronimo per Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino), il programma progettato e condotto dal Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3, dai Dipartimenti di Prevenzione delle ASL TO3 e TO1, dal Dipartimento di Epidemiologia e Salute Ambientale dell’Arpa, e dal Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell’Istituto Superiore di Sanità.
A Torino, in zona Gerbido, dal 2010 è iniziata la costruzione di uno dei più grandi impianti per combustione di rifiuti presenti in Europa. Nella Valutazione di Impatto Ambientale è previsto che sia definito un“Piano di sorveglianza sanitaria e di conoscenza della variazione dello stato di salute della popolazione residente”. Vista la complessità e rilevanza di tale prescrizione, è stato coinvolto un team di istituzioni pubbliche riunite in un Gruppo di Lavoro. Un comitato tecnico scientifico, composto da esperti nazionali, ha funzione sia di garante delle metodologie e della pianificazione, sia di validazione dei risultati.
SPoTT è stato ufficialmente presentato alla stampa il 6 giugno 2013 durante una conferenza organizzata dal Presidente della Provincia di Torino. Sono in programma attività di sorveglianza sui residenti nell’area circostante l’impianto, articolate in tre linee di attività:

  • monitoraggio epidemiologico degli effetti a breve termine sulla salute della popolazione residente nell’area di ricaduta delle emissioni dell’impianto;
  •  sorveglianza epidemiologica degli effetti a lungo termine sulla salute della popolazione residente nell’area di ricaduta delle emissioni dell’impianto;
  •  biomonitoraggio mediante misura di biomarcatori di esposizione su un campione di popolazione residente. SPoTT ha scelto inoltre di dedicare una linea di attività specifica per i lavoratori del termovalorizzatore con l’obiettivo di descrivere se la loro attività professionale possa avere un impatto sulle loro condizioni di salute. 

Lo studio di biomonitoraggio condotto sulla popolazione generale ha come obiettivo principale la valutazione delle modifiche di indicatori di esposizione potenzialmente riferibili alle emissioni dell’inceneritore di Torino. In un campione di residenti, rappresentativo della popolazione dell’area metropolitana torinese, tali indicatori sono confrontati per area e per periodo temporale di esposizione (prima, dopo un anno e dopo tre anni dall’entrata in funzione dell’inceneritore). Il programma prevede di effettuare una comparazione tra residenti all’interno dell’area previsionale di ricaduta delle emissioni del termovalorizzatore (definita dalle deposizioni previsionali secche dei metalli) e residenti fuori da tale area (gruppo di controllo); i soggetti di entrambi i gruppi sono campionati in modo casuale tra la popolazione residente in età compresa tra 35 e 69 anni. Nel programma di Biomonitoraggio sono coinvolti anche gli allevatori residenti nell’area di esposizione ed i lavoratori impiegati nell’impianto.
A giugno-luglio 2013 sono stati eseguiti i prelievi ante-operam. Alle persone coinvolte è stato proposto un check-up generale sullo stato di salute valutando i parametri ematologici e urinari di base, la funzionalità endocrina e respiratoria, il calcolo del punteggio del rischio cardiovascolare. Sono state raccolte informazioni utili per interpretare i risultati delle analisi cliniche, attraverso un questionario particolareggiato con domande sull’ambiente, le abitudini di vita, la storia medica, le abitudini alimentari e la storia lavorativa del soggetto, la percezione del rischio. Sono stati raccolti campioni biologici per monitorare le seguenti sostanze: metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), diossine, policlorobifenili (PCB). È stata costituita una banca biologica per future indagini di laboratorio presso l’Istituto Superiore di Sanità. In questi giorni è terminato il primo controllo post-operam su residenti e allevatori che prevede la ricerca di metalli e IPA nell’urina. I prelievi riguardanti i lavoratori sono programmati per settembre e proseguiranno anche nel corso del 2015 per quei lavoratori che sono stati assunti nella primavera 2014.
A gennaio 2014 è stato pubblicato il report contenente i primi risultati sullo stato di salute e sui livelli di bioaccumulo di metalli prima dell’avvio dell’impianto. In totale il biomonitoraggio ha riguardato 198 residenti nell’area di ricaduta prevalente delle emissioni, 196 residenti fuori dall’area di ricaduta, 13 allevatori e 23 lavoratori addetti all’impianto. I primi risultati mostrano che lo stato di salute complessivo della popolazione residente da almeno 5 anni nell’area è nella norma e che non vi sono importanti differenze tra le due aree. Interessante inoltre quanto emerge con chiarezza dai questionari: i residenti più vicini all’impianto hanno dichiarato maggiore apprensione per il loro stato di salute rispetto ai residenti più lontani. Per la maggior parte dei metalli, i livelli riscontrati sono vicini a quelli determinati in altre zone italiane. I risultati delle analisi effettuate sugli allevatori sono simili a quelli dei residenti. Anche i risultati riguardanti i lavoratori dell’impianto sono nella norma; la maggior parte delle determinazioni dei metalli presentano livelli paragonabili a quelli riscontrati nei residenti. Non sono state misurate importanti differenze tra amministrativi e tecnici addetti alle linee di incenerimento. Nel prossimo autunno saranno disponibili i primi risultati riguardanti IPA, diossine e PCB.
SPoTT ha definito un piano di comunicazione con gli obiettivi prioritari di informare la cittadinanza, facilitare la realizzazione delle attività del progetto. comunicare i risultati e le raccomandazioni finali. I pubblici di riferimento sono molteplici: gli abitanti dei comuni interessati; le persone biomonitorate; la rete sanitaria locale ed in particolare i medici di base; l’associazionismo; gli enti pubblici; i media. Un apposito comitato locale di controllo organizza riunioni periodiche per aggiornare e discutere obiettivi e risultati con le istituzioni e i cittadini. A marzo scorso sono stati organizzati incontri specificamente dedicati ai cittadini che hanno partecipato al Programma per spiegare loro i risultati complessivi di questa prima parte di analisi e consegnare i risultati individuali.

I protocolli di studio, i dati, i report delle attività, le presentazioni ed ogni altra informazione sul programma sono pubblicati sul sito: http://www.dors.it/spott.

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