fbpx La SLA corre a due velocità | Page 2 | Scienza in rete

La SLA corre a due velocità

Primary tabs

Read time: 2 mins

Identificati i meccanismi molecolari che determinano la velocità di progressione della sclerosi laterale amiotrofica in due modelli animali con la stessa mutazione genetica.
A illustrarli è una ricerca pubblicata sulla rivista Brain frutto dello sforzo congiunto del gruppo dell'istituto farmacologico Mario Negri di Milano guidato da Caterina Bendotti e del team di Pamela Shaw della University of Sheffiels'd Institute for Translational Neuroscience (SITraN).

I ricercatori hanno osservato due modelli murini della malattia. Entrambi i modelli presentavano una mutazione genetica a carico della superossido dismutasi 1 (SOD1). Le due forme però differiscono in termini di prospettive di vita, gravità e di velocità di progressione della malattia. Una progredisce rapidamente, l'altra lentamente offrendo una prospettiva di vita decisamente più lunga. Obiettivo dei ricercatori è stato quello di  identificare i meccanismi molecolari in grado di spiegare tali differenze pur in presenza della stessa mutazione genetica.
Gli studiosi hanno utilizzato una tecnica di laboratorio chiamata gene expression profiling per identificare i meccanismi molecolari che, all'interno dei motoneuroni, sono responsabili della suscettibilità e resistenza alla SLA al fine di fare luce sui fattori  importanti nel determinare la velocità di progressione della malattia.
Lo studio ha rivelato che nel caso della forma che progredisce più velocemente i motoneuroni presentano una ridotta funzionalità del sistema cellulare deputato alla produzione di energia, di rimozione delle proteine di scarto e di neuroprotezione.
Nel secondo modello si è visto un aumentata reazione all'infiammazione e un aumentata funzionalità dei meccanismi preposti a proteggere i motoneuroni dal danno.

"La tecnica gene expression profiling ci ha consentito di capire cosa accade in neuroni sani e in quelli colpiti dalla  malattia e vedere cosa accade nel caso del motoneurone che presenta un danno come quello che si manifesta in presenza di sclerosi laterale amiotrofica" ha commentato la professoressa Shaw. "La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia dal decorso altamente eterogeneo anche in modelli con la stessa mutazione genetica, cosa che rende difficile determinare un preciso standard terapeutico.  Il nostro lavoro ha permesso di identificare i meccanismi molecolari che possono aiutare a predire la durata della malattia e, potenzialmente, a rallentarla. Penso che le nuove ipotesi sollevate dal nostro lavoro e la proficua collaborazione fra i due team di ricerca siano i prerequisiti che ci renderanno un giorno capaci di sconfiggere la malattia" ha commentato la dott.ssa Bendotti.

Autori: 
Sezioni: 
Canali: 

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.