fbpx La scure sul James Webb Telescope | Page 3 | Scienza in rete

La scure sul James Webb Telescope

Primary tabs

Read time: 2 mins

L'approvazione del bilancio USA per l'anno finanziario 2011 suscita notevole preoccupazione: i tagli imposti alla NASA porterebbero alla cancellazione del progetto del JWST, il telescopio spaziale di prossima generazione.

Nella proposta di legge della Camera dei Rappresentanti, gelando le speranze suscitate dall'ipotesi di bilancio presentata dal Presidente Barack Obama, si suggerisce per l'ente spaziale americano un taglio di circa due miliardi di dollari – pari all'8,8% – la metà dei quali riconducibile al pensionamento del progetto Shuttle. Senza mezzi termini, inoltre, si indica alla NASA che la strada maestra per contenere la spesa è quella di chiudere il progetto del James Webb Space Telescope (JWST), giudicato troppo costoso e, quel che è peggio, con una gestione di spesa fuori controllo.

Il programma ha in effetti accumulato notevoli ritardi sulla tabella di marcia e si parla di costi lievitati a quattro volte quelli preventivati, ma molti si chiedono se, visti i miliardi già spesi, la cancellazione non sia esagerata. A maggior ragione ora, quando ormai gli scogli maggiori del progetto sono stati superati e si sta lavorando all'assemblaggio definitivo. Proprio in tal senso va l'accorato appello rivolto ai membri del Congresso dall'American Astronomical Society, che non manca di rimarcare gli ambiziosi obiettivi del nuovo telescopio spaziale.

E pensare che solo un paio di settimane fa alla NASA si sottolineava con soddisfazione il procedere spedito delle operazioni di preparazione degli enormi specchi del JWST...

Discover

Autori: 
Sezioni: 
JWST

prossimo articolo

Rileggere Feyerabend: sfide ai dogmi della metodologia scientifica

Ritratto di Feyerabend

Ricorre quest’anno il centenario della nascita di Paul Feyerabend, filosofo della scienza, noto in particolare per il saggio Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza, di cui il 16 aprile è in uscita una nuova edizione per Feltrinelli, a cura di Luca Guzzardi. Gli abbiamo chiesto di aiutarci a contestualizzare la visione di Feyerabend, che con il motto "tutto va bene" sottopone a una serrata critica i cinquant’anni di filosofia della scienza a lui precedenti, a partire da Karl Popper. Non una posizione “contro la ragione”, ma un monito a vigilare su qualsiasi concezione e metodo che voglia, magari subdolamente, prendere il sopravvento, e un invito a non lasciarsi governare dai loro cantori.

Crediti immagine: Grazia Borrini-Feyerabend, Wikimedia Commons

Se c’è un’età dell’oro della filosofia della scienza, è forse la prima metà del Novecento. Mach, Poincaré, Duhem avevano impostato i temi portanti: gli ingredienti fondamentali delle teorie scientifiche e il ruolo dell’esperienza e dell’esperimento, la funzione delle ipotesi e degli errori, l’avanzamento della conoscenza e il cambiamento concettuale.