Il nome scientifico è quello di Anoiapithecus brevirostris, ma i ricercatori spagnoli che cinque anni fa hanno trovato i resti di questo curioso ominide hanno pensato bene di chiamarlo Lluc. Il trattamento dei resti (parte del cranio e mandibola) rinvenuti nel 2004 a l'Anoia, nei pressi di Barcellona, è stato complesso e delicato e solo recentemente è stato possibile procedere alla loro datazione - che ha suggerito un'età di circa 12 milioni di anni - e al loro studio.
Ciò che ha maggiormente impressionato Salvador Moyà-Solà (Institut Català de Paleontologia - Universitat Autonoma de Barcelona) e i suoi collaboratori è stata l'incredibile somiglianza dei tratti facciali con quelli tipici del genere Homo. Lluc, infatti, non presenta l'usuale pronunciato prognatismo, ma una morfologia del volto decisamente moderna.
Questo non significa affatto che vi sia una qualsiasi forma di relazione diretta tra il genere Homo e l'Anoiapithecus, ma potrebbe trattarsi di una convergenza evolutiva, con due specie a evoluzioni separate che condividono caratteristiche comuni.
Lo studio di Moyà-Solà è stato pubblicato sull'ultimo numero della rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.