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Il JSMF Scholar Award a un nostro ricercatore

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Per la prima volta si aggiudica uno degli otto Scholar Award della James McDonnell Foundation (JSMF) Marcello Massimini, ricercatore del dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell'Università Statale di Milano.
La fondazione statunitense - una delle più attive nel campo delle Neuroscienze – ha selezionato progetti provenienti da tutto il mondo assegnando un finanziamento approvato, pari a $ 600.000, al progetto “Consciousness and brain complexity: from theory to practice”. 

Il progetto ha lo scopo di identificare i meccanismi fondamentali della coscienza, della sua riduzione e del suo recupero in condizioni fisiologiche (sonno), farmacologiche (anestesia) e patologiche (coma). 

Il disegno sperimentale postula che la coscienza dipenda in modo critico dalla complessità delle interazioni neuronali che avvengono all’interno del cervello e, per misurare questo tipo di complessità, prevede l’utilizzo di metodiche di brain imaging d’avanguardia (magnetiche, elettrofisiologiche e ottiche) e la messa a punto nuove misure empiriche. Lo studio vuole avvicinare le neuroscienze teoriche alla pratica clinica, a beneficio dei pazienti che, a seguito di gravi lesioni cerebrali, sono affetti da disturbi di coscienza.

(A.G.)

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Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.