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I dieci anni del CusMiBio

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Venerdì 30 giugno studenti, ricercatori e professori, alla presenza del senatore Elena Cattaneo hanno celebrato i 10 anni di attività di CusMiBio il teaching lab dell'Università degli Studi di Milano.

CusMiBio nasce, su iniziativa di alcuni docenti dell’Università degli Studi di Milano (tra cui l'attuale Direttore Paolo Plevani) per avvicinare, tramite una collaborazione con la Direzione Regionale Scolastica, gli studenti delle scuole superiori e i loro insegnanti ai laboratori di ricerca. L’obiettivo dichiarato è di creare un ponte tra le scuole e gli attori della ricerca, l’Università, in primis, e i centri di ricerca pubblici e privati e di indirizzare i giovani a considerare una carriera scientifica.
L’offerta formativa di CusMiBio si declina in corsi per aggiornare gli insegnanti di scienze, spesso in associazione con iniziative equivalenti in ambito europeo, in esperienze pratiche in laboratorio per studenti (“Sperimenta il BioLab”) che vertono attorno ad un moderno laboratorio didattico attrezzato al Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano e, infine, in un concorso che permette agli studenti più meritevoli di passare una settimana in laboratorio (“Una settimana da ricercatore”).
La rete di laboratori che ospita i ragazzi è composta di diversi tra i migliori laboratori Italiani ed esteri.
Solo nell’area Milanese ci sono il laboratorio di biologia delle cellule staminali e di farmacologia delle malattie neurodegenerative diretto da Elena Cattaneo all’Università di Milano, il laboratorio di virologia diretto da Antonio Siccardi all'Ospedale San Raffaele e molti altri. Tutte queste attività sono dirette si avvalgono di uno staff entusiasta e altamente qualificato di tutor coordinati da due professoresse di scienze che l’Ufficio Scolastico per la Lombardia ha voluto distaccare presso il CusMiBio per sostenerne l’attività. 

CusMiBio si pone ad una giunzione critica della formazione degli studenti delle scuole secondarie, quella in cui si deve scegliere il percorso universitario. Mi dice la Professoressa Giovanna Viale, che coordina le attività con Paolo Plevani, che molti dei ragazzi che hanno frequentato il CusMiBio hanno poi intrapreso negli anni una carriera scientifica, iscrivendosi a Medicina o a Biologia. Anche coloro che poi scelgono altre strade ogni giorno vengono contagiati dall’entusiasmo di tutor che spiegano in modo pratico come la forensica utilizzi il DNA fingerprinting per individuare un colpevole, o di come si segua una malattia genetica nell’albero genealogico di una famiglia, o di come identificare transgeni nel mais OGM, o ancora di come tecniche di cristallizzazione possano risolvere un caso di intossicazione alimentare. Siccome l’entusiasmo è contagioso, CusMiBio mette a disposizione degli insegnanti di scienze che hanno seguito i corsi kit e dispense per replicare le esperienze nelle loro scuole.
Infine, CusMiBio è presente ai festival di scienza Italiani ed europei per portare il proprio expertise anche al di fuori delle scuole, e ha recentemente istituito una summer school di scienza in collaborazione col comune di Milano. 

I numeri di queste iniziative, dal budget al momento assai limitato, sono impressionanti. “Sperimenta il BioLab” che di fatto funziona come un laboratorio scolastico di scienza delocalizzato in Università, ha decuplicato in 10 anni il numero di studenti che lo hanno visitato insegnando a quasi 15 mila studenti nell’anno scolastico 2012/13. “Una settimana da ricercatore” ha coinvolto nella stessa annata quasi 500 studenti in tutta Italia. Questo successo dirompente ha trasformato il CusMiBio in un vero e proprio incubatore per esportare cultura scientifica di avanguardia in scuole spesso dotate di strutture inadeguate e programmi obsoleti. Al di là dei numeri, il CusMiBio insegna a ragazzi e insegnanti  come si eserciti il metodo scientifico per separare i fatti dalle opinioni e quale sia la realtà di centinaia di laboratori Italiani dove ricercatori, non sempre dotati di grandi mezzi o ben pagati, con passione avanzano giorno per giorno il sapere scientifico con successo internazionalmente riconosciuto (l’Italia è tra i primi paesi per produzione scientifica in relazione agli investimenti). Storie di passione e dedizione spesso ignote, se non per gli esempi più famosi, come quello di Rita Levi Montalcini, citato da Elena Cattaneo durante il suo intervento alla celebrazione del CusMiBio.

Gli ultimi anni hanno portato con sè esempi eclatanti di come la società Italiana sia sensibile e si appassioni al temi scientifici, soprattutto in ambito biomedico e biotecnologico. Non è sorprendente, dato che il progresso in questi campi èesponenziale e che le innovazioni continue pongono spesso e volentieri problemi etici.
Il caso Stamina e la recente polemica sui vaccini mostrano dolorosamente come questo nuovo discorso sociale richieda cittadini ben più acculturati di scienza dei presenti. Il cittadino del XXI secolo deve crescere illuminato dalla cultura scientifica, come quello del XX lo è stato da quella umanistica. L’illuminismo tecnico-scientifico del nuovo secolo richiede però un cambio di passo nell’istruzione degli Italiani di domani.
Il CusMiBio, e iniziative simili come “YouScientist organizzato da IFOM, l’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare di Milano, possono servire da modello per disegnare una scuola che risponda a questa sfida.

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