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Obama, il meglio deve ancora venire

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Sono passati pochissimi giorni dalla rielezione a Presidente degli Stati Uniti di Barack Obama. In uno dei suoi primi discorsi, dopo la vittoria elettorale su Mitt Romney, il Presidente ha assicurato che gli Stati Uniti continueranno a essere i leader mondiali nel campo della ricerca, della tecnologia e dell’energia pulita. Da subito, dovrà affrontare il tema spinoso del cambiamento climatico, nel suo primo mandato aveva già adottato misure importanti per ridurre il consumo di carbonio, ma ora Obama avrà il compito di portare a termine gli impegni che gli Stati Uniti hanno preso durante i negoziati sui cambiamenti climatici di Copenaghen e Durban per ridurre le emissioni di gas serra del 4% entro il 2020. “Vogliamo che i nostri figli possano vivere in un America che non è gravata da debiti, che non viene indebolita da disuguaglianze, che non è minacciata dal potere distruttivo di un pianeta surriscaldato”, ha detto Obama. Dalla sua parte giocano due importanti fattori: l'impatto di Sandy sull'opinione pubblica e il fatto che non si debba più preoccupare di essere rieletto, per cui potrà agire in modo più deciso.

Un’idea per combattere il cambiamento climatico potrebbe essere una tassa sul carbonio. Tale imposta garantirebbe una riduzione delle emissioni di CO2 responsabili del cambiamento climatico e stimolare tecnologie energetiche innovative. Ma portare avanti questa iniziativa non sarà facile, il controllo repubblicano della Camera dei Rappresentanti rende tale imposta molto improbabile. Forse l’unica strada percorribile sarà quella di vietare la costruzione di nuove centrali elettriche a carbone a meno che non siano in grado di catturare almeno il 50% del biossido di carbonio che emettono. Dopo l’incidente petrolifero del Golfo del Messico, che aveva intaccato di molto la credibilità di Obama, l’amministrazione si è impegnata a provvedere al ripristino della fauna marina e degli ecosistemi costieri. Il Presidente ha promesso di aumentare gli ettari di costa da includere nell’aree protette cercando così di ripristinare la fauna marina e gli ecosistemi costieri. Obama, ritiene che il settore agricolo possa essere fondamentale per raggiungere l’indipendenza energetica. L’amministrazione supporta l’agricoltura biologica e si è data l’obbiettivo di aumentare del 20% il numero di aziende certificate biologiche. Sta inoltre lavorando per fissare degli standard più restrittivi per l’uso di pesticidi e antibiotici sia sui prodotti agricoli che sugli allevamenti, con l’obbiettivo di produrre alimenti che siano sicuri per i cittadini americani e appetibili e competitivi sui mercati internazionali. Gli agricoltori inoltre, nei prossimi 4 anni saranno coinvolti sempre di più in progetti di conservazione e gestione del territorio. “Dobbiamo creare un ambiente in cui invenzione, innovazione e industria possano prosperare. Mi impegno a raddoppiare i finanziamenti per le agenzie di ricerca per sostenere gli scienziati e imprenditori”, afferma Obama. Ma se a Washington non sarà raggiunto un accordo sulla riduzione del disavanzo entro l’inizio del nuovo anno, la legge sul del bilancio del 2011 richiederà tagli di spesa che non daranno scampo nemmeno ai finanziamenti per la ricerca. Quando la rivista Nature ha analizzato in dettaglio il budget 2013 ha trovato aumenti, ma anche tagli. Una grossa spinta finanziaria la riceve per esempio il Cures Acceleration Network, agenzia dedita a incentivare lo sviluppo di medicinali e terapie innovative. Viceversa il budget per controllo e prevenzione delle malattie verrebbe tagliato del 12%, una mossa che ha preoccupato molti osservatori. A livello di ricerca fisica e chimica, il bilancio Obama per il 2013 mantiene il trend positivo dei finanziamenti che è iniziato con l'America Competes Act di Bush nel 2006, ma punta tutto sulla ricerca applicata: incentivi alla collaborazione con il settore privato, alla robotica e alla scienza dei materiali. I ricercatori puri brontolano: Milind Diwan, fisico al prestigioso Brookhaven National Laboratory, lamenta che “ la ricerca di base è praticamente a terra”.

Ma tutto potrà essere evitato con la volontà, l’uomo del “Yes we can” infatti potrà a sua discrezione mantenere il budget per la ricerca. Preparare centomila insegnanti di matematica e scienza nel prossimo decennio, ecco un altro obiettivo per il secondo mandato. Questi insegnanti dovranno  formare 1.000.000 di laureati nelle scienze della vita, tecnologia, ingegneria e matematica. “L'educazione mi ha aperto un mondo di opportunità, e lo stesso è stato per Michelle. E ora più che mai rappresenta il futuro della classe media americana”, ha dichiarato Obama, che promette inoltre un dimezzamento delle rette universitarie. Molto più in salita è la strada che porta alle riforme nel campo della sanità, Obama è stato il primo presidente, che pur tra tanti ostacoli e compromessi, ha introdurre un sistema di welfare sanitario gratuito. In un'epoca poi dove la globalizzazione la fa da padrone, con viaggi internazionali in costante aumento, e con il rischio dell’insorgenza di nuove malattie e il possibile propagarsi di pandemie, Obama dovrà continuare a lavorare per rafforzare sistemi della sanità pubblica. “Dobbiamo continuare a lavorare con i nostri partner internazionali, rimanere diligente nel cercare nuove minacce, e prepararsi ad agire in caso di necessità”. Durante la notte dell’ election day, molti alla NASA tremavano, temendo l’elezione di Romney, critico da sempre sui costi del programma spaziale americano. Obama nel suo primo mandato cancellò però il programma Costellation, che avrebbe dovuto riportare l’uomo sulla Luna e anche in campagna elettorale ha fatto promesse molto vaghe. Si continuerà comunque, a portare avanti il passaggio ai privati dei voli di supporto alla Stazione spaziali internazionali. C’è in cantiere la possibilità di portare la bandiera americana sul suolo di Marte entro il 2030 ma l’ipotesi più realistica sono nuovi viaggi in orbita intorno alla Luna entro qualche anno.

Si preannunciano 4 anni difficili, con una crisi senza soluzione di continuità ma forse come dice lo stesso Obama: “Il meglio deve ancora venire”.

 


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