fbpx Rifiuti Campania: al via il gruppo di lavoro | Scienza in rete

Rifiuti Campania: al via il gruppo di lavoro

Primary tabs

Read time: 1 min

Si è insediato il 25 settembre, presso il ministero dell’Ambiente, il gruppo di lavoro istituito dal ministro Andrea Orlando che avrà il compito di individuare soluzioni adeguate per chiudere il ciclo dei rifiuti in Campania. Il gruppo è formato da rappresentanti del ministero dell’Ambiente e della Regione Campania e da esperti e scienziati dell’Ispra, del Cnr, dell’Enea. “Le massime autorità scientifiche verificheranno nelle prossime settimane – commenta il ministro Orlando – quali alternative ci sono al progetto di un termovalorizzatore. Le soluzioni individuate dovranno essere scientificamente fondate, finanziariamente sostenibili e credibili nella risposta all'Unione europea in riferimento alle questioni da questa poste negli anni scorsi e attinenti il completamento del ciclo ordinario dei rifiuti e la risoluzione del problema ecoballe”.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Conservare la natura funziona!

Siamo ancora in tempo: possiamo salvare le specie a rischio di estinzione e ripristinare ecosistemi danneggiati, regalando loro una nuova vitalità, e molto è già stato fatto, grazie alle azioni di conservazione, come dimostra uno studio pubblicato su Science.

In copertina: pulcino di fraticello americano. Crediti immagine: Dan Pancamo/Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 2.0 DEED

Troppo spesso, di fronte ai crescenti tassi di scomparsa di specie (sono 44.000 quelle che rischiano di estinguersi secondo la IUCN, unione internazionale per la conservazione della natura) si rischia di vedere solo il bicchiere mezzo vuoto, e di giungere all’errata conclusione che sia inutile investire soldi e tempo per la conservazione. Niente di più sbagliato: lavorare per la biodiversità premia e fa ottenere risultati tangibili.