fbpx Test d'ingresso a Medicina: serve una graduatoria nazionale | Scienza in rete

Test d'ingresso a Medicina: serve una graduatoria nazionale

Primary tabs

Tempo di lettura: 2 mins

In politica a volte le decisioni sono semplici, non richiedono leggi, decreti e nemmeno il voto del Parlamento. Spesso basta un provvedimento di un ministro per cambiare le cose ed è, infatti, un atto semplice che si chiede a Maria Stella Gelmini per migliorare i meccanismi di accesso alle facoltà di medicina.

Ogni anno, per superare la selezione legata al numero chiuso, migliaia di studenti accedono a un test uguale per tutti e che si svolge lo stesso giorno in ogni facoltà d'Italia. I risultati, però, vengono stilati da ogni singolo ateneo e le ammissioni tengono conto del punteggio ottenuto e dei posti disponibili nella facoltà. Questo significa che nelle università dove ci sono più posti si può ambire ad entrare anche con un punteggio inferiore mentre, dove il numero di posti è minore, per essere ammessi è indispensabile un punteggio più elevato. Il paradosso è evidente, come le disparità che questo metodo crea.

Per ovviare alla singolare anomalia bisogna correggere il sistema in modo che tutti i risultati confluiscano in una graduatoria unica a livello nazionale, indipendente dalla sede in cui si è sostenuto il test. In questo modo si creerebbe una vera e propria classifica, in cui i candidati migliori potrebbero godere del vantaggio di scegliere a quale ateneo iscriversi e coloro che hanno ottenuto un buon punteggio avrebbero comunque la garanzia di entrare a medicina.

Se si vogliono premiare i più meritevoli non è logico orientare gli studenti a sostenere il test sulla base del numero dei posti messi a disposizione. Con la graduatoria nazionale si offrirebbe, invece, un'opportunità in più ai giovani sulla base del loro merito e, allo stesso tempo, si darebbe un maggiore riconoscimento agli atenei eccellenti che diventerebbero automaticamente anche i più ambiti. Inoltre, benché le differenze tra le varie facoltà sono note, un diverso meccanismo di selezione degli studenti potrebbe rappresentare anche uno stimolo a migliorare e a diventare più competitivi.

Questa proposta è stata sottoposta al ministro Gelmini già da tempo ma, pur non riscontrando obiezioni, non si sono visti fatti concreti. Anche molti rettori sono orientati a questa riforma, come è stato confermato due giorni fa da tre di loro nell'ambito della commissione ministeriale creata ad hoc. Il ministro approfitti allora di questa uniformità di vedute, rompa gli indugi e introduca subito la riforma tenendo conto che i test si svolgeranno il prossimo settembre e quindi, anche se in corsa, c‚è ancora il tempo per modificare le regole. Non c'è ragione, né giustificazione, nel perdere un altro anno per fare un passo avanti nella selezione dei medici che ci cureranno domani.

(la lettera è stata pubblicata sul Corriere della Sera - 30 giugno 2011)


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

L’evoluzionista riluttante: ritratto di Darwin tra riserbo e rivoluzione

Darwin da anziano su sfondo uniforme

Nel saggio "L’evoluzionista riluttante", ristampato quest’anno da Raffello Cortina Editore, David Quammen traccia un ritratto vivido e originale di Charles Darwin, raccontando la lenta maturazione della teoria dell’evoluzione e mostrando lo scienziato come uomo, sperimentatore e pensatore inquieto, ben oltre il mito del Beagle.

Gran Bretagna, 1859: vede la luce L’origine delle specie, il saggio che ha – tra molti dibattiti scientifici negli anni che seguirono – rivoluzionato la biologia, presentando la teoria dell’evoluzione basata sulla selezione naturale. Il suo autore, Charles Darwin, non avrebbe bisogno di presentazione: ciascuno di noi ha almeno un’idea vaga di chi sia e perché il suo nome risulti tanto noto. Molto meno nota è la persona di Darwin, la complessa gestazione della sua teoria, la vastità di studi in molti altri campi che ha portato avanti sostanzialmente fino alla sua morte.