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Se il Sole24ore difende l'agricoltura biodinamica

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Un editoriale apparso sul Sole 24 Ore da autore ignoto attacca il Premio Nobel Giorgio Parisi, difende l'agricoltura biodinamica e ne indica come nemici la cristianità e Big Pharma: il commento di Roberto Defez, primo ricercatore all'Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Napoli e membro del gruppo Scienze e Tecnologie per l'Agricoltura (SeTa).

Crediti immagine: Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 4.0

Il dibattito pubblico sull’agricoltura biodinamica è da tempo incandescente. Le traversie parlamentari del DDL 988 non hanno lasciato indifferenti giornalisti e commentatori politici, anche quelli del tutto a digiuno di pratiche agronomiche e di impatto delle coltivazioni vegetali. Indimenticabile il singolo voto contrario della professoressa Cattaneo quando il testo di legge fu licenziato dal Senato a maggio 2021: un singolo voto contro un intero Senato che aveva invece approvato quel testo.

In qualche modo la scena si è ripetuta alla Camera, dove l’emendamento del deputato di Più Europa Riccardo Magi è stato prima cestinato in pochi minuti in Commissione agricoltura e poi approvato da tutti i deputati all’unisono una volta approdato in aula. Una conversione sulla via di Damasco.

L’emendamento Magi ha rimosso dall’articolo 1 l’equiparazione dell’agricoltura biologica alla biodinamica, lasciando così il biodinamico spoglio di un qualunque riferimento normativo. Difatti, non potendosi più appoggiare al disciplinare del biologico riconosciuto a livello comunitario fin dal 1991, il biodinamico resta privo di una definizione giuridica accettabile. Il termine “agricoltura biodinamica” è un marchio registrato della società privata tedesca Demeter, quindi solo loro possono certificare oggi chi pratica agricoltura biodinamica. Poi vi sono altre organizzazioni, tutte private, che certificano quello che potremmo definire un biodynamic sounding, non dissimile da quanto avviene col Parmesan o col Parmigianito, ossia etichette che richiamano il prodotto originale.

Se tutto fosse andato come previsto, la Camera avrebbe dovuto licenziare il testo del DDL 988 in pochi minuti, visto che tornava alla Camera in seconda e ultima lettura. Invece, ora il testo emendato nell’articolo 1 dovrà tornare in Senato dove ancora si dovrà rimuovere la parola “biodinamica” dagli articoli 5 e 8. Il DDL 988 finanzia per oltre il 99% aziende biologiche, mentre per lo 0,7% avrebbe finanziato quelle biodinamiche certificabili solo da organizzazioni private, poiché non esiste un disciplinare certificato da organizzazioni pubbliche. All’ultimo istante i nostri parlamentari hanno scelto di rimuovere il termine biodinamico dall’articolo 1.

Come dicevamo, appunto, quasi una folgorazione come quella di San Paolo sulla via di Damasco. E il riferimento alla religione e alla cristianità non è certo casuale. Prendiamo due passaggi dai siti dell’agricoltura biodinamica:

Il 501 è un preparato biodinamico formato da quarzo (cristallo di rocca), feldspato od ortoclasio (SiO2) finemente tritato e miscelato con acqua di fonte fino a farlo divenire una pappetta e inserito poi in un corno di mucca. Viene interrato da Pasqua ed estratto a fine ottobre – inizio novembre, si presenta quando si dissotterra e si svuota il corno, il 501 si presenta come una bianca polvere finissima. A cosa serve: processa e rafforza gli aspetti qualitativi del prodotto (colori, sapori, profumi, aromi, conservabilità, oli essenziali e gradi alcolici), la silice così ottenuta in forma omeopatica processa e aiuta la transustanziazione della luce in materia fisica (Carbonio, Ossigeno, Idrogeno, Azoto e Zolfo che sono presenti nell’aria e costituiscono dal 92 al 98% del peso secco di ogni pianta) e collega e processa la pianta ed il frutto con le azioni dei pianeti esterni Marte, Giove e Saturno (pianeti soprasolari), veicola le forze formative di luce e di calore

E ancora leggiamo le parole di Claudio Elli:

Per capire il cervo bisogna osservare cervo e cerva come unità, se no non si capisce tutto il processo. Questo è il grande mistero nascosto nel cervo e, come vedremo, nella riproduzione in senso lato. L’accoppiamento avviene a fine estate, a settembre, però se le cerve vengono esaminate in ottobre o novembre, non risultano ancora gravide, anche se l’accoppiamento ha avuto luogo in agosto/settembre. Perché non si trova ancora un embrione? Nonostante che la fecondazione sia già avvenuta, l’embrione comincia a svilupparsi solo a tardo dicembre e poi la cerva partorirà a giugno, quindi la gravidanza in effetti dura otto mesi, però il feto è riscontrabile solo dopo almeno tre mesi dalla fecondazione (interessante!) allora chi è che fa la prima parte della gravidanza? Vedete come per l’uomo l’immacolata concezione sia un evento molto importante, perché in realtà nella donna la gravidanza dura 12 mesi, i primi tre mesi sono l’aspetto strettamente spirituale della gestazione che solo nei nove mesi seguenti si rende fisicamente manifesta. Nella specie cervo la fase spirituale la gestisce il maschio. Anche nel cervo abbiamo una fecondazione spirituale che precede quella fisica. Non si capiscono le corna del cervo se non si vedono come delle corna di un utero maschile rivolto verso il cielo che accoglie l’embrione spirituale, eterico del futuro cervo

Si vede, quindi, come biodinamica e religioni usano termini simili (transustanziazione, Immacolata Concezione) e non può sorprendere che confliggano in più punti, come faceva osservare domenica 20 febbraio 2022, un editoriale apparso sul Sole 24 Ore da autore ignoto (Mephisto Waltz) e quindi forse da attribuirsi, salvo smentite, allo stesso direttore del giornale di Confindustria. In questo articolo non si parla certo di valzer, come indicherebbe uno dei nomi, ma piuttosto di diavoli, in riferimento all’altra parte dello pseudonimo. I diavoli forse sono coloro che hanno affossato il DDL 988 alla Camera e così facendo hanno fatto “rivoltare nella tomba” (come dice il titolo del pezzo) l’antesignana e maggior promotrice dell’agricoltura biodinamica in Italia, la da poco scomparsa, “Donna Giulia Maria Mozzoni Crespi, la quale dedicò la vita all’ambiente e all’antroposofia, realizzando un’azienda biodinamica modello, Cascine Orsine,” dove suo marito “costruì la loro mitica abitazione lignea su palafitte: un paradiso per amici… (...) gustando formaggelle, il mitico risotto alla milanese e tisane”. Ma i parlamentari hanno mandato al “rogo” il suo sogno (biodinamico).

E qui veniamo a chi ha ispirato il “rogo”, che forse potrebbero essere i demoni infernali: “il Premio Nobel Giorgio Parisi, il Presidente dell’Accademia dei Lincei Rodolfo Antonelli. L’ordine precostituito vince”. E, più avanti: “La dottrina teosofica è malvista dalla cristianità e soprattutto da Big Pharma”. E con questo forse la lista dei congiurati comincia a prendere dei contorni meglio definiti. Che la cristianità non veda l’esoterismo steineriano di buon occhio lo si può comprendere. Le Big Pharma poi, non sono amate dagli steineriani visto che solo una ventina di giorni fa una scuola romana è finita ai disonori della cronaca come scuola no-vax e Steiner stesso non ha mai approvato i vaccini.

Certo non può non lasciare perplessi il fatto che il quotidiano economico di Confindustria, nelle sue pagine culturali, una volta il salotto buono della cultura umanistica e scientifica del Paese, lasci sintetizzare al suo mestistofelico autore col termine Big Pharma aziende che fanno tante cose diverse (sia buone che meno buone), ma tra le quali vi sono anche quelle che dal 27 dicembre 2020 ci hanno offerto i vaccini che ci stanno facendo superare la pandemia senza aver aperto lazzaretti e senza aver fatto le medievali cacce all’untore. Magari era il caso di usare termini più sfumati e più accurati.

Anche perché poi l’articolo passa a incensare uno steineriano doc a cinque stelle, ossia il presidente della banca olandese ING, che come la Signora Crespi pensiamo riuscisse anche lui a mettere insieme il pranzo con la cena.

Della mitica “zarina” Crespi ce ne diede sul Corriere un’originale descrizione l’allora Ministro dell’Agricoltura e ora Governatore del Veneto Luca Zaia. Il Ministro fu allora convocato a palazzo Crespi a Milano non solo per ammirare i due splendidi Canaletto che arredavano l’ingresso, ma per sollecitare l’intervento del Ministro in carica, “Per scoprire, ahimè, che il motivo per cui l’invito era stato formulato con tanta sollecitudine, riguardava un modesto danno da cinghiali alla proprietà Crespi e una sua domanda di contribuzione pubblica all’esame del ministero”. “Sui cinghiali, ho cercato di spiegare infruttuosamente che la Regione Lombardia (...) aveva fatto negli anni quel che poteva, tranne che sparare ai medesimi, soluzione poco aristocraticamente propugnata dalla signora. Sui contributi si è spiegato che non aveva diritto e che, da dopo la Rivoluzione francese, non si può più intervenire per leso beneficium. Più semplicemente, nell’Italia post-feudale o hai diritto all’accoglimento della domanda o no. Lei, no. Registro sul Corriere della Sera irritazione assai poco democratica. Ma, si sa, noblesse oblige.”

Ora la sorpresa nel leggere la gustosa cronaca del Ministro Zaia, sta nel fatto che la signora Crespi evidentemente non sia stata una fedele seguace dei dettami di Steiner e dell’agricoltura biodinamica, perché avrebbe dovuto impiegare i canonici “dissuasori” per cinghiali. Difatti, le teorie esoteriche dell’agricoltura biodinamica discendono direttamente dalle 8 lezioni di Rudolf Steiner di 98 anni fa e prevedono l’uso di “Preparati e Dissuasori”. Tra i preparati abbiamo già visto il preparato 501 (quello della transustansazione) e poi c’è il famoso preparato 500, ossia corna di vacca che abbia partorito almeno una volta riempite di letame (circa 200 grammi), sotterrato in autunno e dissotterrato a Pasqua per essere fare da fertilizzante su circa un ettaro. Ripeto, duecento grammi su un ettaro, sarebbero capaci di restaurare la fertilità del suolo. Per paragone in agricoltura convenzionale si usano fertilizzanti di sintesi (ossia di gran lunga i più efficaci) a dosaggi di 300 kg per ettaro (sul mais) ossia 1500 volte di più in peso, mentre in agricoltura biologica si usano o farine animali o letami lasciati fermentare e i letami si impiegano a dosaggi di 15-17 tonnellate per ettaro. Non a caso i preparati biodinamici vengono somministrati con preparazioni omeopatiche, ossia acqua fresca, ma “dinamizzata”, e questa dinamizzazione farebbe diminuire di 75.000 volte il peso del letame da spargere nel campo. Su questo punto, l’articolo del Sole 24 Ore ci fornisce una qualche indicazione su chi possa esserne l’autore: di certo non un agronomo, non un agricoltore, non un biologo o un genetista e difficilmente un laureato in discipline scientifiche, ma di sicuro non un allevatore o un mandriano. Scrive il Mephysto danzante “un mondo che sì, sarà pure legato ai cicli lunari, al corno di bue ripieno di letame sepolto nell’orto…”.

Ora le corna in questione devono essere di vacca e inoltre di vacca primipara. Il bue, prima era un toro, ma la castrazione non è a oggi accompagnata da ricostruzione degli apparati genitali interni femminili atti ad accogliere un feto e, al meglio delle conoscenze scientifiche disponibili, non è descritto un toro o un bue che abbia partorito e comunque resterebbe un toro, mentre Steiner ha detto vacca, non toro e non bue, ha detto proprio vacca.

L’altra componente centrale dell’agricoltura biodinamica sono i dissuasori, ed è qui che la signora Crespi avrebbe dovuto concentrarsi invece di convocare insistentemente il Ministro Zaia. Come dice la parola stessa, i dissuasori vengono usati per allontanare animali indesiderati come topi, cervi o appunto i cinghiali, come ci ricorda Dario Bressanini nella sesta lezione dell’esoterista austriaco:

And now, imagine that you do the following: You catch a fairly young mouse and skin it, so as to get the skin. There you have the skin of a fairly young mouse. (There are always enough mice albeit, they must be field-mice if you wish to make this experiment). But you must obtain this skin of the field-mouse at a time when Venus is in the sign of Scorpio

I dissuasori contro i topi devono quindi usare topi giovani catturati nel campo stesso da cui si intende allontanarli e poi scuoiarli, le pelli incenerite e sparse sullo stesso campo per scoraggiare il ritorno dei roditori. Ma attenti, i topi da scuoiare vanno catturati solo quando Venere è nel segno dello Scorpione. Invece non è facile capire quali pianeti devono passare in quali costellazioni se si desidera allontanare cervi o cinghiali. Ma la letteratura biodinamica descrive in dettaglio come usare con successo 0,1 milligrammi di cinghiale per allontanarli dal campo infestato e così avrebbe dovuto agire la signora Crespi.

Di certo la notte può aiutare a distinguere pianeti e costellazioni per poter catturare i cinghiali nel momento favorito dalle energie cosmiche. Il buio della notte sarà forse un po' anche quello della ragione, che stride però con un Sole che dovrebbe splendere per 24 ore: augurandoci che questa deriva esoterica non preluda a un’eclissi totale.

 


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