fbpx La rivoluzione dell'elettronica tatuabile e commestibile | Scienza in rete

La rivoluzione dell'elettronica tatuabile e commestibile

Primary tabs

--
Tempo di lettura: 1 min

Mario Caironi e il suo team dell'Istituto italiano di tecnologia (IIT) è riuscito a ottenere il transistor più sottile di sempre: 150 nanometri, centinaia di volte meno della pellicola che si usa per gli alimenti (vedi qui il suo articolo su Nature Communications). Ma a che pro spingere l'elettronica a queste dimensioni impalpabili? Il bello di circuiti stampati con materiale organico e così sottili è che si possono "tatuare" sulla pelle, per esempio per sostituire i vecchi elettrodi, ma anche sugli alimenti per controllare il loro stato di conservazione. O ancora su farmaci per accertarne il consumo regolare da parte dei pazienti, e in futuro per controllare parametri fisiologici. È la rivoluzione dell'elettronica tatuabile e commestibile, che Mario Caironi racconta in questa intervista a Luca Carra.

Intervista: Luca Carra. Sigla: Jacopo Mengarelli.

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

L’Università è sotto attacco: bisogna battersi per garantirle un futuro

Immagine di un uomo arancione che galleggia in aria contro uno sfondo blu e la scritta "Il futuro dell'Università in Italia"

A Firenze martedì 18 marzo un workshop organizzato dalla Scuola Normale Superiore punta un faro sulla necessità di difendere il futuro dell’università in Italia, in un contesto nazionale e internazionale di attacchi espliciti – a partire da quelli di esponenti della nuova amministrazione USA –, ma anche di minacce concrete alla libertà di ricerca e di espressione, di calo delle risorse, di cambiamenti istituzionali. Al centro delle preoccupazioni il ruolo dell’università in Italia, i rischi connessi alla crescente fuga di cervelli, l'insufficienza dei finanziamenti, l’aumento del precariato tra ricercatori e docenti, l’incremento di studenti delle università telematiche private.

Proprio mentre sui media si celebrano i risultati delle università italiane nella ennesima classifica delle migliori università al mondo, le università sono in realtà soggette a un duro attacco.