Il
26-28 Novembre si é svolto a Roma presso
il Cnr il primo convegno europeo sulla scienza delle superfici dei materiali (European Symposium on Surface Science)
organizzato dall’EMASST.
L’EMASST è una nuova realtà ideata da Luca
Mazzola, un giovane ricercatore italiano che lavora nel settore aeronautico
e spaziale presso il Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (CIRA).
Il mondo delle superfici dei materiali sta assumendo un ruolo sempre più di
primo piano nell’ambiente scientifico, grazie alle nanotecnologie che si sviluppano nei nanomateriali, una rivoluzione tecnologica in corsa.
E' utile, quindi, approfondire la conoscenza di materiali con proprietà nano a livello di superfici. Questi, infatti, si comportano in modo totalmente diverso e autonomo rispetto a una normale lastra di vetro, plastica o semiconduttore, e consentono di sviluppare dispositivi innovativi, funzionali, nemmeno così distanti dalle applicazioni quotidiane.
Nel campo delle protesi biomedicali, per esempio, la modifica delle
superfici a livello nanometrico consente una migliore compatibilità biologica e
un'integrazione delle protesi nel tessuto organico di più lungo tempo. Nel
settore aeronautico, invece, una modifica delle proprietà delle superfici alari
a livello nanometrico, consente di risolvere il problema della formazione e
adesione del ghiaccio sulle ali, aumentando la sicurezza del volo. I risultati di queste ultime
ricerche cominciano a essere visibili anche nel quotidiano,appunto, basti pensare alle superfici idrorepellenti realizzate per usi domestici o per applicazioni nell'abbigliamento.
Per
colmare questa carenza di conoscenza, Luca Mazzola ha fondato l’Associazione Europea sulla Scienza e Tecnologia delle Superfici dei
Materiali (EMASST), ricoprendo il ruolo di Presidente.
L’Associazione ha l’obiettivo di unire ricercatori europei provenienti da centri
di ricerca, università, e industrie al fine di incrementare e diffondere la
conoscenza scientifica in tale ambito, nonché promuovere e sviluppare
collaborazioni, partnership e progetti tra il mondo industriale e il mondo
della ricerca. Il concetto di maturità tecnologica ed aree industriali di
interesse rappresenta la chiave di successo dell’EMASST nei suoi progetti di
ricerca.
L’EMASST
supporta i propri soci nel creare nuovi network, gruppi di lavoro e lavora
insieme a essi nella pianificazione, stesura e presentazione di progetti di
ricerca ed innovazione nell’ambito dei finanziamenti europei, quali ad esempio
Horizon2020 in cui sono stanziati 80 miliardi di euro in progetti di ricerca
sulle principali priorità identificati dalla Commissione Europea.
Alla
domanda relativa a quali possono essere le ricadute di questo primo convegno
dell’ EMASST qui in Italia, Luca Mazzola risponde: “L’European Symposium on
Surface Science rappresenta una grande opportunità poiché si dà la possibilità
di condividere tra coloro che lavorano operativamente in questa disciplina, lo
stato dell’arte sulle funzionalizzazioni ed attivazioni superficiali, dei coatings multinfunzionali, delle nuove
tecnologie e processi di manifattura di “smartmaterials”, dei nanomateriali,
nanotecnologie e loro prestazioni nonché rischi per la salute umana nel loro
utilizzo. Questa prima edizione dell’ European
Symposium on Surface Science è stata realizzata in Italia sotto il
coordinamento italiano e ciò rappresenta per l’Italia e per il mondo della
ricerca italiana un vanto delle nostre capacità scientifiche e delle nostre
capacità di aggregarci e fare squadra con i ricercatori europei
provenienti dal mondo della ricerca e dal mondo industriale. Lo spirito che anima
l’EMASST si basa sul fatto che i ricercatori non possono lavorare autonomamente
autoreferenziandosi, bensì devono essere perennemente in contatto con i
colleghi europei e di tutto il mondo per condividere, mettere in discussione e, perché no, anche saper accettare che una determinata attività di ricerca non ha
rilevanza nel mondo scientifico e/o industriale applicativo.
È evidente pertanto che solo con cooperazioni internazionali è possibile
portare avanti la ricerca ma ciò non toglie la possibilità di mantenere
l’orgoglio nazionale dell’Italia per le nostre eccellenze, non solo in termini
di laboratori ed impianti di ricerca, ma soprattutto del potenziale umano dei
ricercatori italiani”.