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Bando SIR: che delusione!

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Egregio Ministro Stefania Giannini,

Siamo alcuni di quei giovani ricercatori italiani e stranieri, afferenti a svariati settori disciplinari, che circa un anno fa hanno deciso di partecipare al bando SIR (Scientific Independence of young Researchers), con l’obiettivo di ottenere finanziamenti per la propria attività di ricerca. Il SIR aveva l’obiettivo di valorizzare la ricerca innovativa e indipendente dei giovani ricercatori, premiando il merito e dando loro un futuro. Il Ministero, nel mettere a disposizione questi finanziamenti, dichiarò di ispirarsi alle Starting Grants dello European Research Council (ERC), bandi dell’Unione Europea tra i più selettivi e prestigiosi al mondo, prevedendo progetti in lingua inglese, valutazione in due fasi, commissioni internazionali, criterio di «eccellenza del proponente e della proposta». Il cammino del SIR si è rivelato, tuttavia, del tutto distante dalle buone pratiche europee che il Ministero voleva imitare, rivelandosi costellato di imbarazzanti approssimazioni. Le scriviamo per trasmetterle tutta la nostra frustrazione: a più di un anno dall’uscita del bando, non sono ancora stati pubblicati i risultati della selezione (né parziali né finali). 

Ai lunghissimi tempi di valutazione (il bando è scaduto il 13 marzo 2014), impensabili per il mondo della ricerca contemporanea – specialmente quella che dovrebbe essere considerata «innovativa» –, si è infatti aggiunta una gestione assolutamente non professionale delle fasi del concorso nel suo complesso e, in particolare, della comunicazione. Il bando SIR garantiva l’imparzialità e l’internazionalità delle commissioni che avrebbero valutato i progetti (Comitati di Selezione – CS). In ogni macrosettore, i CS avrebbero dovuto essere composti da tre membri, scelti tra una rosa di nove nomi proposti dal consiglio scientifico dell’ERC, dunque proprio dall’organismo istituito dalla Commissione Europea che bandisce le prestigiose selezioni cui il Ministero voleva ispirarsi. Dagli atti ufficiali risulta che il bando sia stato emanato il 23 gennaio 2014; solo il 25 febbraio il Ministero avrebbe chiesto all’ERC di fornire i nomi dei valutatori e il 16 luglio il Presidente dell’ERC, Jean Pierre Bourguignon, avrebbe comunicato l’impossibilità, da parte dell’ERC, di aderire alla richiesta pervenuta. Così, dopo mesi di silenzio, il MIUR ha annunciato «ci sono dei ritardi, che non dipendono però da negligenze del Ministero» e si è trovato costretto a pubblicare a settembre, dunque a sei mesi dall’uscita dal bando, un decreto direttoriale che modificava la procedura di valutazione e di selezione delle proposte. Ma non si sarebbe dovuto accertare prima di far uscire il bando se ci fosse realmente la possibilità di utilizzare i valutatori europei, dunque esperti facenti parte di un altro organismo e operanti in diverse e distinte procedure selettive? A noi sembra un po’ come mettere in vendita una casa da costruire, senza neppure avere contattato un progettista. 

I Comitati di valutazione si sono così insediati, per lo meno formalmente, solo il 20 ottobre. Visto che siamo ricercatori e dunque amanti delle comparazioni, Le segnaliamo, per un confronto, che al bando per le European Fellowships (EF) Marie Curie – altre borse europee molto prestigiose – che scadeva l’11 settembre 2014, è servito meno tempo per pubblicare i risultati definitivi della selezione. Da noi, sette mesi per formare le commissioni; in Europa, cinque mesi per comunicare i risultati finali di una selezione che ha coinvolto un numero di candidati addirittura maggiore: 5250 domande per il SIR, 6425 per le EF Marie Curie. Il 30 ottobre il MIUR ha aggiornato, dunque, la pagina del SIR: «Tutti i Comitati di Selezione sono stati regolarmente insediati e le procedure di valutazione sono state avviate. Orientativamente, la prima fase potrebbe chiudersi entro l’anno in corso (o al massimo entro gennaio 2015), mentre la seconda fase potrebbe chiudersi entro marzo 2015. Le audizioni potrebbero svolgersi invece entro aprile 2015». Sembra quasi inutile segnalare l’ovvio: siamo a febbraio e non si è ancora conclusa nemmeno la prima fase. Come se non bastasse, a partire da gennaio, il MIUR ha cominciato a pubblicare sulla pagina del Programma degli aggiornamenti che, onestamente, sembrano quasi una presa in giro. Ne riportiamo alcuni qui sotto: «La prima fase di valutazione dei progetti SIR è ormai prossima alla conclusione. Allo stato attuale (2 febbraio) risulta definitivamente valutato quasi il 90 dei 5.250 progetti presentati. Per i rimanenti progetti continuano a manifestarsi dei ritardi soltanto nel 3% dei casi, di cui quasi la metà appartenente al macrosettore SH. Continua l’attività di sollecito, da parte di MIUR e CINECA, nei confronti dei revisori che debbono completare le loro valutazioni». «La valutazione finale dei progetti SIR è stata praticamente completata. I ritardi nella conclusione delle valutazioni riguardano ormai soltanto una quarantina di progetti, di cui quasi la metà appartenente al macrosettore SH. Continua l’attività di sollecito, da parte di MIUR e CINECA, nei confronti dei revisori che debbono completare le loro valutazioni». 

Crediamo francamente che l’utilizzo di termini come «quasi il 90» (dimenticando persino il simbolo %), «praticamente completata», «una quarantina» nelle comunicazioni ufficiali di un ente come il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca della Repubblica Italiana non sia ammissibile, specialmente ad un anno di distanza dall’uscita del bando in questione. Si pretende da noi e dai nostri progetti accuratezza e precisione, anzi, per utilizzare un termine ormai abusato, si pretende «eccellenza». Ma dall’altra parte non viene garantito nemmeno un livello minimo di rispetto per l’impegno e il tempo che noi abbiamo impiegato a preparare quei progetti, nei quali crediamo e che, nella maggior parte dei casi, non saranno finanziati, data l’insufficienza dei fondi a disposizione rispetto all’elevatissimo numero delle domande. Il numero delle domande, d’altra parte, rivela una grande vitalità del mondo dei giovani ricercatori, e contemporaneamente la carenza cronica di finanziamenti. 

Pensiamo che la valutazione e il merito siano gli unici criteri corretti per far avanzare il mondo della ricerca: ci siamo fatti e ci facciamo continuamente valutare, quando anni fa il concetto di «valutazione della ricerca» era pressoché assente nelle università italiane. Ci aspettiamo, dunque, di essere trattati con un procedimento certo, equo e in tempi ragionevoli. Forse non è chiaro che, a fronte di imprecisioni e ritardi, sono in gioco le scelte di vita (professionale e personale) di persone reali. Le scriviamo pertanto per chiederLe di intervenire direttamente e concretamente per risolvere questa situazione e perché le fasi successive della valutazione siano portate avanti in modo rapido ed efficiente. Chiediamo che siano pubblicate sul sito del Programma date precise e inderogabili per la conclusione di tutte le fasi. Le chiediamo inoltre di fornirci una spiegazione sulla mancata uscita del bando SIR per ricercatori senior, al quale il Ministro Carrozza aveva destinato 53 dei 100 milioni che erano stati messi a disposizione per l’intero Programma.
Le chiediamo infine di rendere noto se e come il MIUR abbia intenzione di procedere con il bando SIR 2015, dato che quello precedente non si è ancora chiuso: una questione delicata, visto che alcuni di noi, se il bando 2015 dovesse «saltare», potrebbero non avere più i requisiti (di età, «anzianità» del titolo o entrambi) per partecipare a quello successivo. Più in generale, Le chiediamo di lavorare a piani di finanziamento più stabili per la ricerca italiana, come accade nella maggior parte dei paesi europei, con programmi definiti, che prevedano bandi con scadenza annuale e non siano legati solo alla disponibilità di fondi dell’anno in corso.
Restiamo in attesa di un Suo riscontro e La ringraziamo anticipatamente per quanto vorrà fare per rispondere alle nostre richieste. 

Un cordiale saluto

Lettera firmata da 400 ricercatori


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