fbpx Il mini-cervello in 3D fatto di staminali | Page 3 | Scienza in rete

Il mini-cervello in 3D fatto di staminali

Read time: 2 mins

Un cervello in miniatura costruito a partire cellule staminali umane pluripotenti: è il risultato di una ricerca, pubblicata su Nature frutto di una collaborazione internazionale condotta dall'Istituto di Biotecnologie molecolari dell'Accademia austriaca delle Scienze, l'Università di Londra, Edimburgo e l'Istituto Britannico Sanger. Si tratta del primo vero modello in 3D di cervello umano che, seppure di soli quattro millimetri di grandezza, riesce a sintetizzare l'organizzazione interna dei tessuti cerebrali e potrà essere usato come riferimento per studiare le malattie neurologiche umane, superando i limiti imposti dai modelli animali usati finora.

Il team guidato da Juergen Knoblich ha utilizzato sia cellule staminali embrionali che cellule adulte riprogrammate (le Ips, ovvero Cellule Staminali Pluripotenti Indotte). In un ambiente favorevole al loro sviluppo in laboratorio, secondo lo studio i tessuti formati da queste cellule hanno mostrato un'organizzazione simile a quella del cervello umano. Non si tratta, quindi, di un vero e proprio cervello - che ha una complessità, forma e dimensioni ancora lontane da quanto ottenuto dai ricercatori - ma di uno strumento in grado di monitorare il processo di crescita e sviluppo dei tessuti cerebrali umani. Allo stadio attuale, inoltre, è già possibile studiare alcuni disordini neurologici (come la microcefalia, in cui le dimensioni del cervello sono marcatamente ridotte) difficili da descrivere altrimenti in modo completo, dal momento che nei modelli animali seguono evoluzioni differenti.

Crescita durante le fasi embrionali e meccanismi di attivazione delle malattie sembrano però essere gli unici obiettivi su cui potersi concentrare, anche in prospettiva futura. La tecnica usata dai ricercatori, del resto, non consente per ora di andare oltre queste dimensioni del modello, che non potrà così facilmente diventare 'pensante'.

Autori: 
Sezioni: 
Staminali

prossimo articolo

Numeri che sostituiscono le idee: come la bibliometria sta cambiando la scienza

Megafono con riviste

Tra colossi editoriali e riviste predatorie, le metriche ridefiniscono carriere e conoscenza trasformando la scienza in una macchina produttiva. La riflessione di Gilberto Corbellini, cui risponde qui Rocco De Nicola.

«La scienza è diventata un gioco in cui si pubblica e si fa carriera, non un modo per cercare la verità. Le riviste e le metriche stanno distruggendo la scienza», Sydney Brenner, 2017.
«Non avrei mai fatto carriera in un sistema che richiede continuamente pubblicazioni. Il mio lavoro fondamentale non sarebbe stato possibile con l’attuale cultura dei paper», Peter Higgs, 2013.
«L’impact factor ha invaso la biologia come un virus. È una metrica tossica», Bruce Albert in un editoriale su Science, 2013.