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Asteroidi sotto controllo

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La storia è molto simile a quella del pastorello che continuamente - e inutilmente - grida "al lupo!". Anche per gli asteroidi ogni tanto si leva qualche grido isterico che preannuncia l'impatto imminente: complice il tamtam di Internet e, talvolta, il passaggio della notizia in qualche tiggì, l'allarme si diffonde a macchia d'olio. Normalmente poi, grazie a nuovi dati osservativi, tutto il trambusto svanisce nel volgere di un paio di giorni.

Una situazione che non solo mette in cattiva luce chi si dedica a tenere sotto controllo i numerosi asteroidi che quotidianamente sfrecciano dalla parti della Terra, ma rischia anche di vanificare il loro prezioso lavoro di sorveglianza.

Per offrire un porto sicuro a chi cerca notizie nel mare di Internet su questi asteroidi (gli astronomi li chiamano NEO - Near Earth Object), il Jet Propulsion Laboratory della NASA ha approntato un sito dedicato a questi temuti vicini di casa. Oltre a mettere a portata di mouse le informazioni relative alle missioni spaziali dedicate allo studio di comete e asteroidi e i più recenti sviluppi nelle riceche che riguardano questi oggetti, il sito permette anche di accedere a pagine più tecniche dedicate ai NEO e alla reale situazione di rischio.

Con la speranza che, prima di gridare "al lupo!", il pastorello di turno faccia un giro in quelle pagine.

Fonte: Asteroid Watch 

 

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Astronomia

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Come cominciano i terremoti

faglia di terremoto

Analizzando i primi secondi delle onde P, le prime a essere registrate dai sismometri durante un terremoto, un gruppo di ricercatori ha mostrato che è possibile stimare la magnitudo del terremoto. Il loro risultato si aggiunge al lungo dibattito sulla natura deterministica dei fenomeni di rottura all’origine dei terremoti e dunque sulla loro prevedibilità e ha implicazioni per i sistemi di allerta sismica precoce.

Nell'immagine due geologi dell'USGS misurano una rottura di faglia causata dai terremoti di Ridgecrest in California nel 2019. Foto di Ben Brooks/USGS (CC0).

È possibile prevedere la magnitudo di un terremoto osservando le onde sismiche nei loro primissimi istanti? Gli scienziati dibattono da decenni intorno a questa domanda, che è centrale per la progettazione dei sistemi di allerta sismica precoce.

Uno studio pubblicato recentemente da un gruppo di sismologi dell'Università di Napoli Federico II mostra che è possibile, analizzando circa 7000 mila onde sismiche relative a 200 terremoti avvenuti in tutto il mondo con magnitudo tra 4 e 9.