fbpx Pronto il vaccino universale | Scienza in rete

Pronto il vaccino universale

Primary tabs

Read time: 2 mins

Secondo un recente studio pubblicato su Nature, Gary Nabel del National Institute of Allergy and in Infectious Diseases (NIAID) ha messo a punto un nuovo vaccino in grado di neutralizzare diversi tipi di ceppi influenzali. Il vaccino è pronto per il commercio dato che ha superato brillantemente i trials sugli animali.

Il vaccino è stato realizzato interamente attraverso tecnologie di genomica ricombinate, rendendolo così più sicuro e di più rapida realizzazione rispetto ai vaccini tradizionali. Le case farmaceutiche crescono, di solito, gli agenti patogeni in uova di gallina, come punto di inizio, per prelevare i campioni con i quali creare il ceppo antivirale specifico. Non si tratta di un processo molto veloce e che nel migliore dei casi necessita di settimane per la messa a punto.

L’équipe di Nabel attraverso la fusione di una proteina virale immunogenica alla ferritina, ha creato delle nanoparticelle con otto spikes virali. Nei test effettuati sui furetti, il vaccino risulta più potente rispetto a quelli che attualmente si trovano in commercio. I vaccini standard perdono, infatti, rapidamente la loro efficacia, perché il genoma del virus influenzale muta frequentemente portando alla nascita di nuovi ceppi. A causa di queste mutazioni, un particolare vaccino solitamente conferisce protezione per un periodo non superiore al paio di anni. Il vaccino prodotto nei laboratori del Maryland, invece, agisce stimolando la produzione di anticorpi che si legano a parti del virus che sono comuni a diversi ceppi, garantendo così una protezione ampia e affidabile. E’ un passo importante verso la realizzazione di un vaccino universale. Questo tipo di approccio apre la strada a una nuova generazione di vaccini, non solo per l'influenza, ma anche per una vasta gamma di agenti patogeni.

Autori: 
Sezioni: 
Canali: 
Medicina

prossimo articolo

Lo squinternato teorema di Rampini contro gli scienziati-sacerdoti

Auto sommerse da un'inondazione.

Cinque scienziati del Gruppo 2003 rispondono a un video del giornalista Federico Rampini, che nella sua rubrica sul sito del Corriere della sera ha commentato il ritiro di una pubblicazione scientifica sulle conseguenze economiche dei cambiamenti climatici dalla rivista Nature attribuendolo al comportamento di scienziati ideologizzati, che pubblicherebbero "dati falsi truccati" pur di rieducare l'umanità. Ma non è così: l'articolo non è stato ritirato dalla rivista, ma dagli autori stessi, che si sono accorti di alcuni errori nel loro studio e li hanno spiegati con chiarezza. Non è un caso di dati manipolati, ma al contrario di correttezza scientifica. Crediti immagine: Chris Gallagher/Unsplash

Da tempo il noto giornalista Federico Rampini cura una rubrica sul Corriere della sera online intitolata Oriente Occidente, dove pubblica brevi video in cui, inquadrato in primo piano, discute di vari argomenti di attualità. Il 10 dicembre scorso ha pubblicato nella rubrica un video intitolato “Cosa insegna lo scandalo della rivista Nature”. Le parole contenute nel video possono essere commentate in vari modi.