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Riconoscimento a Parisi

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Consegnato oggi a Torino a Giorgio Parisi il Premio Lagrange-Fondazione CRT. Il premio, giunto alla sua seconda edizione, consiste in 100.000 e nel riconoscimento di un lavoro di valore assoluto realizzato nello studio dei sistemi complessi. Parisi, infatti, ha avuto il prestigioso riconoscimento per i suoi “suoi fondamentali contributi alla creazione di una Scienza dei Sistemi Complessi, soprattutto attraverso il suo rilevante lavoro nel campo della fisica statistica”.  Nella motivazione il comitato scientifico si sottolinea tra l’altro che a Giorgio Parisi si devono la soluzione del modello di campo medio per i vetri di spin, uno dei principali esempi di sistemi statistici disordinati, e le successive applicazioni di quel metodo per risolvere importanti problemi di informatica teorica. Al giornalista scientifico americano Mark Buchanan, invece, è andato il premio, da 25.000 dollari, per aver “contribuito a creare fra i lettori non specialisti una cultura della scienza della complessità”.
Giorgio Parisi è membro del Gruppo 2003.

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Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.