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Tanta bioluminescenza tutta in una app

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Tempo di lettura: 1 min

[video:http://www.youtube.com/watch?v=NW1NZNkF8zU]

Creatures of Light è nata in occasione della mostra "Creatures of Light: Nature's Bioluminescence" organizzata dal American Museum of Natural History di New York.
L'app è compatibile con l'iPad e offre uno sguardo ravicinato sugli organismi bioluminescenti.

[video:http://www.youtube.com/watch?v=Inc5ULYEIVw]

Sull'app ci sono animazioni interattive, gallerie fotografiche e video che mostrano la bellezza di questo sorprendente fenomeno naturale, come funziona e come gli scienziati lo studiano. Ogni sezione del app è accompagnata da una colonna sonora composta appositamente per Creatures of Light.

[video:http://www.youtube.com/watch?v=X4ylakY7YBA]

The American Museum of Natural History è una delle istituzioni scientifiche e culturali più autorevoli al mondo.
Il Museo di storia naturale americano ha un canale YouTube con oltre 200 video, un accont Twitter con oltre 97.000 follower e una pagina su Facebook e Pinterest.

Anteprime dell'app:

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La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.