fbpx Il dono di Alessandro | Page 2 | Scienza in rete

Il dono di Alessandro

Read time: 1 min

Il Nerviano Medical Sciences, il centro di ricerca oncologica più importante in Italia, ha ricevuto una donazione inaspettata e commovente dai genitori di un giovane ricercatore, Alessandro Fedeli Bernardini, venuto a mancare ad aprile. Alessandro, 25 anni, era stato reclutato dal Centro Ricerche di Nerviano nell'ambito di un programma per la formazione di giovani e promettenti ricercatori. Nato ad Ascoli Piceno e laureato nel 2007 in Chimica e Tecnologia Farmaceutica con la votazione massima presso l'Università degli studi di Urbino, Alessandro  aveva iniziato la carriera di ricercatore con grande impegno e convinzione.

Della situazione di difficoltà finanziaria di NMS Alessandro aveva parlato con i genitori, che vivono a Venarotta, Ascoli Piceno. Dopo l'improvvisa scomparsa di Alessandro - seguendone idealmente le volontà - i familiari hanno promosso una raccolta di fondi, tra parenti, amici e conoscenti,  da destinare al Centro Ricerche di Nerviano. 
"Quanto raccolto in memoria di Alessandro verrà utilizzato per acquistare una particolare strumentazione  scientifica, che verrà a lui dedicata, grazie alla quale, presso il Centro Ricerche di Nerviano, potremo contribuire alla scoperta di nuovi farmaci  antitumorali per il trattamento di  pazienti affetti da forme di tumore avanzato non trattabili con i farmaci attualmente disponibili" ha dichiarato il vice presidente Oncology Francesco Colotta.

Autori: 
Sezioni: 
Nerviano

prossimo articolo

Influenza aviaria, le infezioni nei bovini e la risposta sanitaria

Si riaccende l'attenzione sull'influenza aviaria, soprattutto dopo la recente scoperta di un ceppo ad alta patogenicità in bovini da latte negli Stati Uniti. Il salto di specie rimarca la capacità dei virus influenzali di adattarsi e infettare nuovi ospiti, aumentando la necessità di sistemi di sorveglianza e risposta efficaci. Nonostante i rischi, attualmente non ci sono prove di trasmissione diretta tra bovini; le misure di controllo si concentrano sulla prevenzione del contagio e la protezione dei lavoratori esposti.

Ora che la pericolosità delle infezioni da Covid-19 è stata domata, anche se non completamente sconfitta (più di 3.000 nuovi casi notificati negli ultimi 30 giorni e un non trascurabile numero di ricoveri in ospedale), i virus dell’influenza aviaria si riaffacciano all’attenzione di chi studia l’orizzonte di prossime eventuali minacce pandemiche. Soprattutto da quando, il 25 marzo 2024, i funzionari federali del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti hanno annunciato di aver identificato un ceppo di influenza aviaria ad alta patogenicità in alcuni bovini da latte.