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Perché qualcuno non si ammala

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Per non prendere l’AIDS bisogna avere il recettore giusto. Un gruppo di ricercatori italiani e spagnoli coordinati da Mario Clerici dell’Università degli studi di Milano hanno infatti dimostrato che una particolare variante del gene per il recettore Toll-Like receptor 3 (TLR3) è molto più frequente nei cosiddetti HIV-esposti sieronegativi, persone che nonostante ripetute occasioni di contrarre l’infezione per via ematica o sessuale non sviluppano una risposta anticorpale né tanto meno si ammalano. Gli studiosi hanno poi verificato anche in vitro che nei campioni provenienti da soggetti con la mutazione la replicazione del virus è ridotta rispetto ai controlli e c’è una maggiore espressione di fattori che indicano uno stato di attivazione del sistema immunitario, che può essere ulteriormente incrementata con agonisti dei TLR3. Il polimorfismo (rs3775291, Leu412Phe) permette quindi l’attivazione di una risposta immune anti HIV molto più precoce e potente, che potrebbe essere in grado di impedire la replicazione del virus e dunque l'infezione:un possibile nuovo bersaglio, quindi, per trovare una immunoterapia efficace nei confronti dell’AIDS.

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AIDS

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Come cominciano i terremoti

faglia di terremoto

Analizzando i primi secondi delle onde P, le prime a essere registrate dai sismometri durante un terremoto, un gruppo di ricercatori ha mostrato che è possibile stimare la magnitudo del terremoto. Il loro risultato si aggiunge al lungo dibattito sulla natura deterministica dei fenomeni di rottura all’origine dei terremoti e dunque sulla loro prevedibilità e ha implicazioni per i sistemi di allerta sismica precoce.

Nell'immagine due geologi dell'USGS misurano una rottura di faglia causata dai terremoti di Ridgecrest in California nel 2019. Foto di Ben Brooks/USGS (CC0).

È possibile prevedere la magnitudo di un terremoto osservando le onde sismiche nei loro primissimi istanti? Gli scienziati dibattono da decenni intorno a questa domanda, che è centrale per la progettazione dei sistemi di allerta sismica precoce.

Uno studio pubblicato recentemente da un gruppo di sismologi dell'Università di Napoli Federico II mostra che è possibile, analizzando circa 7000 mila onde sismiche relative a 200 terremoti avvenuti in tutto il mondo con magnitudo tra 4 e 9.