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Rifiuti e salute: il punto

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Salute e rifiuti, un binomio dalle implicazioni in gran parte sconosciute. A far chiarezza, uno studio, dal titolo “Health impact assessment of waste management facilities in three European countries”,  condotto da un team internazionale di ricercatori* e pubblicato su Environmental Health.

L’indagine ha preso come campione tre Paesi, (Italia, Slovacchia e Inghilterra) e valutato se e quanto discariche e inceneritori potrebbero avere consguenze sulla salute di coloro che vi abitano vicino. Come dato di partenza, il numero di abitanti nel raggio di 3 km da inceneritori, ovvero 1.000.000 in Italia, 16.000 in Slovacchia e 1.200.000 in Inghilterra. Interessanti i risultati emersi: in Italia, nel periodo 2001 – 2050, si stima che i casi di carcinoma collegati alla presenza di inceneritori saranno, in totale, 2.729, la maggioranza dei quali in seguito a esposizione prima del 2001. Il numero totale dei casi di cancro attribuibile all'esposizione dal 2001 al 2020 è, invece, di 189. Alti anche i valori registrati in Inghilterra, dove il numero totale di casi di cancro durante il periodo 2001-2020 è di 120. Nettamente più bassi i dati rilevati in Slovacchia: nello stesso arco di tempo, infatti, i casi calcolati scendono a 1,2. Lo studio ha anche fornito una stima degli anni di vita persi (YoLL) in relazione all’esposizione a PM10, il particolato sottile, e NO2, il biossido di azoto. Nel complesso, il massimo impatto degli inceneritori è di 1,25 giorni per ogni persona in Italia, 0,82 giorni in Slovacchia, e 1,20 in Inghilterra.

Come interpretare questi dai relativi agli inceneritori? Come sostengono gli autori nelle conclusioni, l'impatto sanitario è certamente modesto rispetto alle altre fonti di pressione ambientale, prima di tutto l'inquinamento da traffico e da impianti industriali. Va inoltre notato che le stime sopra riportate riguardano in gran parte le esposizione storiche, ai vecchi impianti di incenirimento, quando le emissioni erano molto più alte e meno regolamentate. Gli impianti odierni, se ben concepiti, hanno emissioni molto più base e con conseguenze saniaie trascurabili.

Più controverse le possibili conseguenze sulla salute derivanti dal vivere vicino alle discariche. Coloro che abitano in un raggio di 2 km da discariche, secondo l’indagine, sono 1.350.000 in Italia, 329.000 in Slovacchia e 1.425.000 in Inghilterra. Le discariche sono da anni oggetto di studi mirati all’individuazione di tutte le implicazioni legate alla loro presenza sul territorio. Il team capitanato da Francesco Forastiere ha anche valutato la loro incidenza sulla salute dei più piccoli, calcolando i casi di malformazioni congenite e le nascite di neonati con un peso inferiore alla media.  In relazione al periodo 2001–2030, la previsione in Italia è di 1,96 nascituri con difetti all’anno, 1,54 in Slovacchia e 2,7 in Inghilterra.  Il numero stimato di bambini di basso peso è 42, 13 e 58 casi all'anno rispettivamente per i tre Paesi.

Forastiere F, Badaloni C, de Hoogh K, et al. Health impact assessment of waste management facilities in three European countries. Environ Health. 2011 Jun 2;10:53.

*Francesco Forastiere,1 Chiara Badaloni,1 Kees de Hoogh,2 Martin K von Kraus,3 Marco Martuzzi,4 Francesco Mitis,4 Lubica Palkovicova,5 Daniela Porta,1 Philipp Preiss,6 Andrea Ranzi,7 Carlo A Perucci,1 and David Briggs2.
1Department of Epidemiology, Regional Health Service, Lazio2Department of Epidemiology and Biostatistics, Imperial College, London, UK
3World Health Organization, Regional Office for Europe, Copenhagen, Denmark
4World Health Organization, Regional Office for Europe, Rome, Italy
5Department of Environmental Medicine, Slovak Medical University, Bratislava, Slovakia
6Institute of Energy Economics and the Rational Use of Energy, University of Stuttgart, Germany
7Environmental Health Reference Centre, Regional Agency for Environmental Prevention of Emilia Romagna, Modena, Italy

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