fbpx Vesuvio, spaventosa meraviglia | Scienza in rete

Vesuvio, spaventosa meraviglia

Tempo di lettura: 2 mins

Il Vesuvio è (anche) un bene comune, un bene, cioè, di cui tutti possono usufruire, ma su cui nessuno può reclamare un diritto esclusivo. La “montagna”, come i vesuviani doc chiamano il Vesuvio, non è cattiva, in contrapposizione al “buon Vesuvio” che Renzo Piano ha progettato a Nola. Renato Fucini la definiva “il grande delinquente” e certamente ne ha compiuti di atti delinquenziali  durante la sua millenaria storia di eruzioni più o meno catastrofiche.

Tuttavia il fascino del vulcano è rimasto inalterato accrescendosi nel tempo e nello spazio. Si è scritto, cantato, dipinto, guachato sul Vesuvio più che su ogni altra parte della Terra: è il fascino degli straordinari intrecci di storia, arte, natura che ha reso celebre e celebrato il Vesuvio. Tanto da farlo entrare a pieno diritto tra i finalisti per essere votato tra le sette meraviglie della natura. Si ricorderà che i nostri antenati Greci e Romani stilarono una graduatoria di sette meraviglie. La visione era molto antropocentrica, nel senso che si trattava solo di costruzioni umane e, anche per questo ne sopravvive solo una: la piramide di Cheope a Giza. Era completamente trascurata la natura. Oggi la fondazione 'New seven wonders' con il patrocinio delle Nazioni Unite ha bandito un concorso mondiale per individuare sette nuove meraviglie e una di queste potrebbe essere il Vesuvio che è entrato in finale per essere votato in questo prestigioso elenco.

Ha fatto quasi tutto da sé il Vesuvio. Puntando soprattutto sulla eccezionale notorietà che ha su tutta la Terra. Molto più che in Italia dove il Vesuvio viene ricordato soprattutto per la sua pericolosità e pochi ricordano che l’area è protetta da un parco nazionale, il Parco nazionale del Vesuvio, appunto. 

Malgrado non poche umane nefandezze il  "Vesuvio" resta ancora un eccezionale insieme di beni naturali e di prodotti della cultura materiale che fanno del "comprensorio vesuviano" un bene culturale unico al mondo per il quale è importante votare perché, come merita rientri tra le sette meraviglie della natura terrestre.

Farlo è molto semplice: basta collegarsi a questa pagina internet.

Compare una pagina con l’immagine dei 28 siti che sono entrati in finale. Basta mettere un segno sulla casella dei sette siti preferiti  - Vesuvio compreso, naturalmente - e riempire gli spazi sottostanti con le informazioni richieste. Il tutto non oltre l’11 novembre 2011.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

ToMove: le strade di Torino diventano un laboratorio della mobilità

Immagine della navetta a guida autonoma del progetto ToMove di Torino

Il progetto ToMove è un'iniziativa strategica della Città di Torino, finanziata nell'ambito del programma nazionale "MaaS for Italy". Concepito come un Living Lab, ToMove mira a co-sviluppare e testare soluzioni avanzate di mobilità che utilizzano tecnologie di guida cooperativa, autonoma e connessa. L'approccio di Torino privilegia la sperimentazione in condizioni reali e il coinvolgimento diretto di cittadini, imprese ed enti di ricerca. I tre dimostratori principali sono una navetta a guida autonoma, un Digital Twin della mobilità urbana e piccoli robot utilizzabili per le consegne a domicilio. Crediti immagine: Torinocitylab.it

Grazie al progetto ToMove a Torino, in piena città, su un normale circuito viario aperto anche al traffico privato, che si snoda attorno al Campus Einaudi e all'ospedale adiacente, da ottobre circola una navetta sperimentale a guida autonoma: i cittadini possono salire come su un qualsiasi mezzo pubblico (con la differenza che qui il servizio è su prenotazione e gratuito) e viaggiare lungo le cinque fermate coperte dal mezzo, basta prenotare sull’apposita app Wetaxi.