L'avanzata dei governi illiberali che minaccia la scienza

La ricerca accademica, nata nei secoli come baluardo di libertà e pluralismo, oggi è sempre più ostaggio di governi che vogliono controllarne temi, metodi e linguaggi. Negli Stati Uniti l’amministrazione Trump ha imposto tagli, censure e compromessi ideologici, mentre in Europa altri paesi, tra cui in nostro, percorrono strade simili. In Italia la politicizzazione della ricerca, il clientelismo nelle nomine e l'amicalismo segnalano una deriva preoccupante
Il mondo accademico occidentale si trova di fronte a un bivio. È abbastanza evidente, alla luce delle discussioni interne e delle risposte che negli Stati Uniti le università, le accademie, gli enti di ricerca, le agenzie regolatorie eccetera stanno dando agli ordini, ai ricatti, alle ritorsioni e alle censure da parte dell’amministrazione Trump. Quello che sta accadendo nel più vasto e potente sistema della ricerca e dell’insegnamento al mondo sollecita riflessioni. Al di là delle reazioni di pancia. Non per la novità delle idee che ispirano le azioni, ma per le dimensioni e le forme.
