fbpx Un passo verso la superconduttività | Page 73 | Scienza in rete

Un passo verso la superconduttività

Read time: 1 min

Uno studio, al quale hanno attivamente partecipato anche ricercatori italiani, fa un po' di luce sull'origine della superconduttività lontano dallo zero assoluto, un ambito di ricerca dal quale si attendono importanti ricadute per la tecnologia elettrica.

L'importante lavoro è frutto della collaborazione tra i ricercatori dell'unità Sissa-Democritos presso l'Istituto Officina dei Materiali del CNR, dell'Istituto dei sistemi complessi di Roma, dell'Institute for Theoretical Solid State Physics di Dresda e dell'Università di Vienna.

La ricerca, pubblicata su Nature Communications, spiega come alla base delle proprietà del LaFeAsO, un superconduttore piuttosto complesso costituito da atomi di Lantanio, Ferro, Arsenico e Ossigeno, vi sia una transizione di fase estremamente anomala. Esiste cioè una particolare situazione quantistica (un punto tricritico) che favorisce la superconduttività anche intorno a 56 gradi Kelvin, dunque a temperature lontane dallo zero assoluto. Ora si tratta di comprendere se agendo su questa criticità sarà possibile manipolare le caratteristiche del materiale favorendo la sua conducibilità elettrica a temperature ancora più elevate.

Riuscire a realizzare materiali superconduttori anche alla temperatura ordinaria è il sogno segreto di molti progetti di ricerca. Vorrebbe dire riuscire a trasportare corrente elettrica senza la grossa dispersione termica che affligge i conduttori convenzionali.

SISSA

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Materiali

prossimo articolo

Oltre COVID: il futuro dei vaccini a mRNA

siringa e vaccino su sfondo geometrico

Dopo aver cambiato il corso della pandemia di COVID-19, i vaccini a mRNA restano al centro della ricerca scientifica, ma anche degli ostacoli politici. Se da un lato il taglio dei fondi deciso negli Stati Uniti solleva timori di rallentamenti, dall’altro i dati accumulati confermano il loro impatto reale sulla salute pubblica e aprono la strada a nuove applicazioni. Dall’influenza al virus respiratorio sinciziale, fino ai vaccini terapeutici contro i tumori, questa tecnologia sembra destinata a giocare un ruolo di primo piano nella medicina del futuro.

«La tecnologia a mRNA offre più rischi che benefici […] I dati mostrano che questi vaccini non riescono a proteggere in modo efficace da infezioni dell’apparato respiratorio superiore come COVID-19 e influenza […] Favoriscono nuove mutazioni e possono in realtà prolungare le pandemie, poiché il virus muta costantemente per sfuggire agli effetti protettivi del vaccino». Sono solo alcune delle affermazioni di Robert F Kennedy Jr, attuale Segretario alla salute statunitense, sui vaccini a mRNA.