fbpx Un passo verso la superconduttività | Page 61 | Scienza in rete

Un passo verso la superconduttività

Read time: 1 min

Uno studio, al quale hanno attivamente partecipato anche ricercatori italiani, fa un po' di luce sull'origine della superconduttività lontano dallo zero assoluto, un ambito di ricerca dal quale si attendono importanti ricadute per la tecnologia elettrica.

L'importante lavoro è frutto della collaborazione tra i ricercatori dell'unità Sissa-Democritos presso l'Istituto Officina dei Materiali del CNR, dell'Istituto dei sistemi complessi di Roma, dell'Institute for Theoretical Solid State Physics di Dresda e dell'Università di Vienna.

La ricerca, pubblicata su Nature Communications, spiega come alla base delle proprietà del LaFeAsO, un superconduttore piuttosto complesso costituito da atomi di Lantanio, Ferro, Arsenico e Ossigeno, vi sia una transizione di fase estremamente anomala. Esiste cioè una particolare situazione quantistica (un punto tricritico) che favorisce la superconduttività anche intorno a 56 gradi Kelvin, dunque a temperature lontane dallo zero assoluto. Ora si tratta di comprendere se agendo su questa criticità sarà possibile manipolare le caratteristiche del materiale favorendo la sua conducibilità elettrica a temperature ancora più elevate.

Riuscire a realizzare materiali superconduttori anche alla temperatura ordinaria è il sogno segreto di molti progetti di ricerca. Vorrebbe dire riuscire a trasportare corrente elettrica senza la grossa dispersione termica che affligge i conduttori convenzionali.

SISSA

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Materiali

prossimo articolo

Vederci chiaro ai Campi Flegrei

mappa terremoti campi flegrei

Una rete neurale profonda ha analizzato i dati grezzi raccolti tra gennaio 2022 e marzo 2025 dai sismografi ai Campi Flegrei, rilevando 54.319 terremoti, circa il triplo di quelli identificati manualmente dall'Osservatorio Vesuviano (INGV), responsabile del monitoraggio sismico e vulcanico dell'area. L'algoritmo di intelligenza artificiale potrebbe migliorare il monitoraggio sismico ma anche la gestione del rischio nell'area. Immagine realizzata da Chiara Sabelli per Scienza in rete (CC-BY-SA). Fonti dati: INGV-Osservatorio Vesuviano e Tan et al., Science 10.1126/science.adw9038 (2025). Mappa: Google, ©2025 Airbus, CNES/Airbus, Landsat/Copernicus, Maxar Technologies.

Un algoritmo di intelligenza artificiale su misura per i Campi Flegrei ha rilevato in tre anni di dati grezzi raccolti dai sismometri circa il quadruplo dei terremoti rilevati dal monitoraggio manuale dell’Osservatorio Vesuviano, migliorandone al contempo la localizzazione. I risultati, pubblicati sulla rivista Science a inizio settembre, potrebbero aiutare sia a scoprire la causa della crisi bradisismica in corso, che a migliorare la gestione del rischio nell’area della caldera.