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Chiesi segue i malati al telefono

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Chiesi Farmaceutici vince il Wireless Achievement Award, il premio promosso da Research In Motion (RIM) per le aziende che hanno saputo sviluppare il proprio business attraverso i servizi BlackBerry. E' la prima volta che una società italiana vince questo premio, imperniato sull'innovazione, l'uso delle reti e la semplificazione della vita attraverso la tecnologia.

La ragione del premio è che Chiesi ha sviluppato un'applicazione per sottoporre quotidianamente 2.000 pazienti (da 19 paesi diversi) affetti da malattia polmonare cronica ostruttiva un questionario per monitorare l'effetto di un nuova terapia attraverso il BlackBerry. Tutti, nonostante l'età avanzata, hanno risposto in modo continuativo ai questionari, dimostrando l'efficacia del sistema di monitoraggio a distanza con lo smartphone.

“In linea con il nostro impegno per sviluppare farmaci innovativi volti a migliorare la qualità della vita, abbiamo ottenuto, grazie a questa applicazione realizzata con RIM, concreti risultati per il controllo e il monitoraggio da parte dei medici dei pazienti coinvolti nel nostro studio” ha affermato Andrea Chiesi, direttore della Ricerca e sviluppo della Società. “L’utilizzo di questa applicazione ha permesso, oltre ad avere accesso in presa diretta alle informazioni sui sintomi registrati dai pazienti, di raccogliere e gestire dati sensibili in modo più accurato ed efficiente”.

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Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.