fbpx Sorprese dalla Crab Nebula | Scienza in rete

Sorprese dalla Crab Nebula

Read time: 2 mins

L'incredibile emissione di radiazione gamma della Nebulosa del Granchio rilevata lo scorso settembre dalla missione spaziale italiana AGILE costringe gli astrofisici a rivedere i loro modelli.
Nata a seguito dell'esplosione di una supernova osservata nel 1054, la Nebulosa del Granchio e la pulsar che si annida al suo interno sono sempre state considerate una sorgente di radiazioni estremamente regolare e costante. Tra il 19 e il 22 settembre scorsi, però, l'osservatorio orbitante AGILE rilevava una forte emissione gamma, circa 5 volte più intensa rispetto ai livelli abituali. L'insolito lampo veniva subito confermato anche da Fermi, il satellite della NASA dedicato all'esplorazione del cielo alle alte energie. Dopo un attento lavoro di analisi dei dati e di osservazione che ha coinvolto anche i maggiori telescopi spaziali (Hubble,Chandra, Integral e Swift), in questi giorni i gruppi di lavoro di AGILE e Fermi hanno pubblicato i loro resoconti su Science.
Il team di AGILE non solo riporta che un evento analogo era già stato raccolto nell'ottobre 2007, ma sottolinea come il meccanismo attualmente ritenuto responsabile di questi lampi improvvisi debba essere rivisto e ricalibrato. Anche il team di Fermi riporta che non si tratta di un evento isolato – il satellite aveva registrato un lampo simile protrattosi per 16 giorni nel febbraio 2009 – evidenziando che un simile comportamento richiede modelli di accelerazione delle particelle più efficienti di quelli attuali.
A quanto pare, dunque, episodi di questo tipo si verificherebbero all'incirca con cadenza annuale, una caratteristica che improvvisamente ha trasformato l'abitudinaria Nebulosa del Granchio in una sorvegliata speciale.

INAF - Science (AGILE Team) - Science (Fermi Team)

Autori: 
Sezioni: 
Astrofisica

prossimo articolo

Il troppo caldo uccide e lo farà sempre di più

caldo

Il riscaldamento globale impatta molto sulla salute, come emerso anche dall’ultimo rapporto Copernicus sul clima europeo. Ma quanto impatta sulla mortalità il caldo crescente? L’IPCC avverte che le temperature in aumento faranno crescere i morti per ondate di calore; in più, riportiamo i risultati di uno studio che analizza la mortalità per clima estremo in più di 800 città europee.

Foto di Etienne Girardet su Unsplash

Ogni anno, almeno in Italia, il picco di decessi avviene in inverno. Però, a causa delle temperature crescenti, stanno aumentando anche i decessi per il troppo caldo durante i mesi estivi. Per esempio, nel più recente rapporto IPCC (nel capitolo dedicato agli impatti climatici e all'adattamento nelle città) si legge che