fbpx 50 anni fa la svolta sul Parkinson | Page 2 | Scienza in rete

50 anni fa la svolta sul Parkinson

Read time: 2 mins

Il 15 dicembre di cinquant'ann fa usciva a Vienna su una rivista seria, ma non di altissimo prestigio, una pubblicazione, frutto di una combinazione di pazienza certosina, profonda conoscenza dell'anatomia umana e di utilizzo di tecniche analitiche allora all'avanguardia. Autori erano due giovani nel Dipartimento di Farmacologia dell'Università di Vienna, uno dei quali aveva tenacemente perseguito l'idea nata durante uno stage ad Oxford presso il professor Hermann Blaschko.

Quel lavoro costituì una delle pietre miliari più solide e rivoluzionarie della storie delle neuroscienze: Oleh Hornykiewicz e il suo post doc Ehringer riportavano la pressoché totale assenza di dopamina nel caudato di 6 pazienti parkinsoniani. Questo lavoro non solo condusse alla dimostrazione l'anno successivo che la somministrazione della levodopa, precursore della dopamina, era in grado di alleviare tutti i maggiori sintomi dei pazienti parkinsoniani e quindi al trattamento razionale ed efficace del morbo di Parkinson ancora oggi in uso, ma soprattutto costituì il pilastro su cui i decenni che seguirono poterono basare la certezza che l'analisi del materiale autoptico dei paziente avrebbe fornito indicazioni precise su quella che era la patologia biochimica che sottendeva le malattie neurologiche.

Tutto quello che noi sappiamo sulle alterazioni biochimiche alla base della malattia di Huntington, dell'Alzheimer, della depressione, della schizofrenia – tanto per citare solo alcuni esempi – derivano direttamente da quella prima prova inconfutabile che correlava le
alterazioni molecolari di un sistema neurotrasmettitoriale alla patologia in atto.

Oggi, Hornykiewicz, cui venne negato ingiustamente il premio Nobel nel 2000 continua la sua attività nel Centro di Ricerca sul Cervello a Vienna circondato da una numerosa famiglia e dall'affetto dei suoi allievi. Rimane un faro, un modello di vita e una ispirazione per molti giovani neuroscienziati A lui, in questa ricorrenza, vanno il riconoscimento e i complimenti del mondo delle Neuroscienze. 

Autori: 
Sezioni: 
Medicina

prossimo articolo

ToMove: le strade di Torino diventano un laboratorio della mobilità

Immagine della navetta a guida autonoma del progetto ToMove di Torino

Il progetto ToMove è un'iniziativa strategica della Città di Torino, finanziata nell'ambito del programma nazionale "MaaS for Italy". Concepito come un Living Lab, ToMove mira a co-sviluppare e testare soluzioni avanzate di mobilità che utilizzano tecnologie di guida cooperativa, autonoma e connessa. L'approccio di Torino privilegia la sperimentazione in condizioni reali e il coinvolgimento diretto di cittadini, imprese ed enti di ricerca. I tre dimostratori principali sono una navetta a guida autonoma, un Digital Twin della mobilità urbana e piccoli robot utilizzabili per le consegne a domicilio. Crediti immagine: Torinocitylab.it

Grazie al progetto ToMove a Torino, in piena città, su un normale circuito viario aperto anche al traffico privato, che si snoda attorno al Campus Einaudi e all'ospedale adiacente, da ottobre circola una navetta sperimentale a guida autonoma: i cittadini possono salire come su un qualsiasi mezzo pubblico (con la differenza che qui il servizio è su prenotazione e gratuito) e viaggiare lungo le cinque fermate coperte dal mezzo, basta prenotare sull’apposita app Wetaxi.