fbpx Aerodinamica dei pesci volanti | Scienza in rete

Aerodinamica dei pesci volanti

Read time: 1 min

Per la volta due ricercatori hanno misurato in una galleria del vento le caratteristiche aerodinamiche dei pesci volanti, osservando come le prestazioni in volo siano agli stessi livelli di quelle degli uccelli.

Nonostante la difficoltà di avere a che fare con due mezzi così differenti quali l'aria e l'acqua, sembra proprio che l'evoluzione del pesce volante (Exocoetus volitans) abbia davvero prodotto un ottimo risultato. E' questa la conclusione di un accurato studio aerodinamico compiuto in galleria del vento da Hyungmin Park e Haecheon Choi (Seoul National University) e pubblicato nei giorni scorsi su Journal of Experimental Biology.

Sospinti dall'azione della coda sulla superficie dell'acqua, i pesci volanti compiono spettacolari planate (lunghe anche più di cento metri) completamente sollevati dall'acqua, un ottimo sistema per sfuggire ai loro predatori. Molti i filmati disponibili su youtube (per esempio questo e quest'altro) per vedere come le evoluzioni aeree dei pesci volanti siano davvero al limite dell'incredibile.

Per Park e Choi le prestazioni aerodinamiche che caratterizzano questi voli planati sono paragonabili a quelle di alcuni uccelli marini, delle anatre e dei falchi. Non solo l'angolo di uscita dall'acqua consente loro una spinta ascensionale ottimale, ma la distanza che solitamente mantengono dalla superficie del mare permette di sfruttare al meglio l'effetto suolo. La vicinanza delle ali (le pinne pettorali) al pelo dell'acqua ostacola infatti la formazione di vortici aumentando l'efficienza dell'ala.

Wired

Autori: 
Sezioni: 
Biologia

prossimo articolo

Misurare l’energia della biodiversità per la salute degli ecosistemi

elefanti nella savana

Una nuova ricerca rivela che il flusso di energia che attraversa le reti alimentari africane si è ridotto di quasi due terzi dall’epoca preindustriale. Capire come l’energia scorre negli ecosistemi permette di leggere in anticipo segnali di degrado e orientare strategie di conservazione più efficaci.

Biodiversità significa non solo ricchezza e abbondanza delle forme di vita in un luogo, ma anche delle relazioni che esse intessono tra loro. La vita chiama vita, una specie crea i presupposti per l’esistenza di altre, la rete di connessioni e interazioni  dà forma e funzione agli ecosistemi.  Misurare le relazioni consente dunque di valutare lo “stato di salute” delle comunità biologiche e fornire una diagnosi precoce dei problemi ambientali, che possono insorgere ben prima che una specie si estingua. È però un compito tutt’altro che semplice.