fbpx Fossile record | Scienza in rete

Fossile record

Read time: 1 min

Individuato in Australia il fossile di un essere vivente molto simile alle spugne risalente a 635 milioni di anni fa, una scoperta che rappresenta il nuovo record per i fossili animali.
Autore dell'incredibile scoperta, pubblicata nei giorni scorsi su Nature Geoscience, è Adam Maloof (Princeton University) che, con i suoi collaboratori, stava eseguendo studi geologici sulle rocce dell'Australia del Sud alla ricerca di indizi riguardanti l'incredibile glaciazione che 635 milioni di anni fa rivestì il nostro pianeta con una spessa coltre ghiacciata. L'accurata analisi di strane formazioni di calcite inizialmente sottovalutate ha permesso ai ricercatori di riconoscere che si trattava di fossili di antiche spugne completamente inglobate nella matrice rocciosa. L'analisi, davvero difficile, è stata effettuata ricorrendo a una tecnica innovativa che ha comportato l'abrasione di sottilissimi strati di materiale, la ripresa fotografica delle superfici e la ricostruzione computerizzata tridimensionale del fossile.
Prima della scoperta di queste primitive spugne il record dei fossili più antichi apparteneva al Namacalathus, un organismo risalente a circa 550 milioni di anni fa, e a una creatura chiamata Kimberella, di circa 5 milioni di anni più antica.

ScienceNow - Princeton University

Autori: 
Sezioni: 
Luoghi: 
Paleontologia

prossimo articolo

Misurare l’energia della biodiversità per la salute degli ecosistemi

elefanti nella savana

Una nuova ricerca rivela che il flusso di energia che attraversa le reti alimentari africane si è ridotto di quasi due terzi dall’epoca preindustriale. Capire come l’energia scorre negli ecosistemi permette di leggere in anticipo segnali di degrado e orientare strategie di conservazione più efficaci.

Biodiversità significa non solo ricchezza e abbondanza delle forme di vita in un luogo, ma anche delle relazioni che esse intessono tra loro. La vita chiama vita, una specie crea i presupposti per l’esistenza di altre, la rete di connessioni e interazioni  dà forma e funzione agli ecosistemi.  Misurare le relazioni consente dunque di valutare lo “stato di salute” delle comunità biologiche e fornire una diagnosi precoce dei problemi ambientali, che possono insorgere ben prima che una specie si estingua. È però un compito tutt’altro che semplice.