fbpx Polvere di comete in Antartide | Page 3 | Scienza in rete

Polvere di comete in Antartide

Read time: 1 min

L'Antartide è una autentica miniera per i ricercatori che si occupano di meteoriti. Per la prima volta, però, alcune micrometeoriti individuate tra i ghiacci polari sembrano provenire da oggetti cometari.

La scoperta è stata effettuata da ricercatori che operano alla stazione Concordia, una struttura di ricerca italo-francese realizzata nelle immediate vicinanze della base antartica Dome C. I carotaggi della calotta ghiacciata hanno permesso a Jean Duprat (CNRS) e ai suoi collaboratori di individuare, a una profondità di circa 4 metri, micrometeoriti ultracarbonacee, cioè particelle di dimensioni inferiori al millimetro contenenti tra il 50 e l'80 per cento di materiale carbonaceo.

Le accurate analisi chimiche e isotopiche effettuate sulle micrometeoriti hanno indicato che molto probabilmente quei granuli provengono da oggetti celesti che si sono assemblati nelle più remote regioni del Sistema solare. In particolare è stato rilevato un elevatissimo valore del rapporto deuterio/idrogeno, da 10 a 30 volte più grande di quello che caratterizza i nostri oceani. Le micrometeoriti scoperte alla stazione Concordia, inoltre, mostrano molte somiglianze con i campioni raccolti dalla sonda Stardust nel corso della sua missione verso la cometa 81P/Wild2 e riportati a Terra il nel 2006. I risultati delle analisi sono stati pubblicati su Science.

CNRS

Autori: 
Sezioni: 
Astronomia

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.