i titoli di studio, le qualifiche professionali non vanno scritti. Nel caso vengano espressamente richiesti dall'autore vanno scritti per esteso, in caratteri minuscoli: dottore (e non dr. o dott.), avvocato (e non avv.)
eccetera viene scritto per esteso: non sono accettate le forme ecc. o etc.
quando si esprime una percentuale, non si usa il simbolo % ma si scrive per esteso per cento («il 25 per cento della popolazione» e non «il 25 % della popolazione»)
gli accenti (nelle parole italiane) vengono usati per le parole tronche e in tutti i casi in cui possono ingenerare dubbi (subito e subìto, principi e princìpi, oncogene e oncogéne)
sulle vocali a, i, o, u si usa sempre l'accento grave (carità, così, mangiò, virtù)
sulla vocale e si mette l'accento grave solo nelle seguenti parole: è, cioè, ahimè, caffè, tè (ed eventuali composti).
In tutti gli altri casi si usa l'accento acuto: né, sé (ma se stesso va senza accento), poiché, nonché, perché, giacché, ché, mercé, benché;, sicché, testé, scimpanzé, eccetera.
Vogliono parimenti la é le terze persone singolari del passato remoto, quali godé, poté; e così pure tre e re quando chiudono parole composte (ventitré, viceré).
non si usa, di norma, l'accento circonflesso: i plurali dei sostantivi in -io si declinano in semplice -i (la parola olio avrà plurale oli e non olii né olî).
vanno scritti in caratteri maiuscoli, senza punti tra una lettera e l'altra (ATP, ASA, USA, URSS, AIDS, DNA)
eccezioni: spa, srl, ndr, aC, dC
l'articolo (singolare o plurale) si concorda con la prima lettera dell'acronimo svolto (Gli NIH e non I NIH)
quando si scioglie una acronimo italiano la prima parola va scritta maiuscola (ENEA: l'Ente nazionale per l'energia alternativa)
Negli altri casi si veda il paragrafo Maiuscole e minuscole
per le sigle giuridiche si veda il libretto dei lemmi
usare di norma l'apostrofo, soprattutto quando si incontrano due vocali identiche (megli l'assicurazione piuttosto che la assicurazione); ma anche con vocali differenti (meglio dell'eresia atomista piuttosto che della eresia atomista)
meglio evitare invece gli apostrofi in serie (non un'altr'amica ma un'altra amica)
qual è senza l'apostrofo (Qual è e non Qual'è)
vietato l'uso davanti a numeri (nel 1958 e non nel ’58)
L'articolo italiano (e l'eventuale aggettivo) davanti a parole straniere deve tenere conto (il più possibile) del genere di tali parole (si scriverà il Blitzkrieg e non la Blitzkrieg, anche se nella traduzione italiana «la guerra lampo» è di genere femminile; si scriverà parimenti un'affaire e non un affaire, eccetera)
Scienza in Rete va sempre scritto in corsivo (in tondo se in un testo scritto in corsivo)
vanno in corsivo i titoli di giornali, libri (ma non articoli), opere d'arte, eccetera (si veda anche la voce titoli)
vanno in corsivo le parole straniere, salvo quelle entrate nell'uso comune (in ogni caso le parole straniere vanno usate il meno possibile)
Non si usano le lettere dell'alfabeto greco: esse vanno trascritte in lettere latine (si scriverà l'angolo alfa e non l'angolo a
genere e specie vanno scritti in caratteri corsivi, maiuscolo il primo, minuscola la seconda, quando il genere non è accompagnato dalla specie va scritto minuscolo e non corsivo (Homo sapiens, Canis lupus, eccetera; ma l'helicobacter causa l'ulcera e non l'Helicobacter causa l'ulcera)
per indicare le date si usano i numeri cardinali (Mozart nacque il 27 gennaio 1756; Sarò a Milano dal 25 aprile)
Eccezione: Dal primo gennaio 1948 è entrata in vigore la Costituzione italiana (e non Dall'1 gennaio 1948 è entrata in vigore la Costituzione italiana)
esempi:
anni sessanta
quella chiesa è del Seicento (oppure del XVII secolo). Altre forme: Il Duemila, il Novecento
il 15 aprile del 1918 oppure è dal 1945 che ci conosciamo (e non il 15 aprile del '18, è dal '45 che ci conosciamo).
Eccezioni: il gruppo '63,i ragazzi del '99
si aggiunge la «d» eufonica alla preposizione «a» e alle congiunzioni «e» e «o» soltanto quando la vocale iniziale della parola successiva è la stessa (ad Amalfi, Orfeo ed Euridice, eccetera)
gli indirizzi dei siti vanno scritti senza sottolineature e senza spazi; inoltre va posta particolare attenzione alle maiuscole/minuscole dell'indirizzo (http://www.occam.it/MIR/ e non http://www.occam.it/mir/)
il termine «home page» va scritto minuscolo
Il titolo dei siti e delle sezioni (non l'indirizzo!) va scritto maiuscolo/minuscolo (come per le rubriche di Scienza in Rete)
non vanno mai scritti maiuscoli aggettivi e apposizioni
l'uso delle iniziali maiuscole va limitato ai seguenti casi:
nomi propri di persona, nomi geografici (Giulio, Afghanistan, Milano)
ere ed epoche (il Medioevo, il Rinascimento, il Sessantotto, il Fascismo, eccetera)
numeri cardinali che indicano un secolo (il Novecento)
la prima parola dei titoli
la prima parola di denominazioni composita di enti, istituti, ospedali, consigli, partiti, suddivisioni ospedaliere e universitarie precisamente definite (l'Unità coronarica, il Reparto di rianimazione, il Dipartimento di neuroscienze, la Facoltà di architettura, il XXII Congresso di oftalmologia, l'Istituto di anatomia, il Ministero della pubblica istruzione, eccetera)
nel caso in cui la denominazione composita di enti, istituti, ospedali, consigli, partiti, suddivisioni ospedalierte e universitarie sia in lingua straniera, tutte le parole significative (non le preposizioni né gli articoli) vanno maiuscole (la Medical Foundation for the Care of Victims of Torture di Londra, la John Hopkins School of Public Health)
i sostantivi tedeschi (sempre maiuscoli)
le parole che, scritte minuscole, potrebbero ingenerare confusione: la Resistenza, eccetera (si veda anche il libretto dei lemmi)
ECCEZIONE: Scienza in Rete (maiuscole la prima e la seconda parola)
vanno scritti minuscoli
organi politici, organismi amministrativi eccetera (il governo, la regione, la provincia, eccetera)
le attribuzioni personali (il ministro, il presidente del consiglio, il papa, il segretario del PDS, il professor Veneziano Baratieri, il dottore, il capo dello stato, eccetera)
È sempre meglio utilizzare le parole dottore e professore come apposizioni
la parola dio quando indica generalmente la divinità (il dio dell'ebraismo, ineffabile e irrapresentabile...). Se ci si riferisce precisamente al dio del cristianesimo si usa la maiuscola: «Dio perdona tutti i peccati» disse don Aurelio
le parole «ente», «istituto», «università», eccetera quando sono generiche e non si riferiscono a un particolare organo, organismo (l'università italiana è bene organizzata, è malridotta, ..., gli istituti di ricerca sono troppo pochi)
le specializzazioni (la cibernetica, la chirurgia, il Congresso di immunologia, la Cattedra di filosofia della scienza)
le parole «paese» e «stato» vanno sempre scritte minuscole
a parte il caso dei personaggi famosi (Michelangelo, Einstein, Bach, Manzoni, Lenin, Hegel, eccetera) in cui è tollerato l'uso di un solo appellativo, si scrive per esteso, almeno una volta, il nome proprio delle persone citate negli articoli (racconta il biologo Orazio Malfatti e non racconta il biologo O. Malfatti)
se uno stesso personaggio compare più volte nel corso di un articolo, non è necessario ripeterne ogni volta il nome di battesimo (racconta il professor Orazio Malfatti [...] riprende Malfatti, [...] conclude Malfatti)
si scrivono in cifre quando sono accompagnati da unità di misura (la velocità massima consentita è di 130 chilometri all'ora, la temperatura è salita a 35 °C, ti ho aspettato per 15 minuti, 42 pagine, 30.000 lire)
si usano le lettere quando i numeri non sono accompagnati da unità di misura e sono inferiori alla decina (a tavola rimasero in cinque)
i milioni e multipli vanno sempre scritti in lettere (la mia nuova Jaguar costa 349 milioni)
si usano cifre arabe per i numeri cardinali (possiedo 3.547 libri) e si adoperano quelle romane, senza esponente, per i numeri ordinali (il XIII secolo e non il XIII° secolo; è però meglio scrivere ha compiuto il suo ventiduesimo anno piuttosto che ha compiuto il suo XXII anno)
i numeri ordinali precedono sempre il sostantivo
le migliaia vengono separate da un punto (4.000 e non 4 000)
i numeri non interi non hanno il punto, secondo l'uso anglosassone, ma la virgola (si scriverà la temperatura era di 28,5 °C e non la temperatura era di 28.5 °C)
numeri telefonici: se il numero delle cifre è pari dividerle a due a due con uno spazio (02 75 26 13 21), se è dispari vanno separate le prime tre cifre e poi a due a due (027 52 61 31). Attenzione: il prefisso telefonico fa parte integrante del numero e quindi segue la regola
per indicare le frazioni di ora si usano i due punti e non la virgola (12:45 e non 12,45)
quelle entrate nel vocabolario corrente non vengono declinate. Si considerano straniere anche le parole latine (i film e non i films; gli iter diagnostici e non gli itinera diagnostici, eccetera)
nelle parole di uso corrente si scrivono attaccati (anticorpi, preoperatorio). In tutti gli altri casi si scrivono staccati dalla parola che precedono senza trattino (anti HIV, post partum)
i titoli di libri, riviste, giornali, di quadri, opere d'arte, di sinfonie, eccetera vanno scritti in corsivo
quando si cita un articolo, una rubrica di Scienza in Rete il titolo va scritto maiuscolo/minuscolo (Scienza in Rete ne ha già parlato nella rubrica Vino al vino nel numero 326, si veda l'articolo Embrioni sospesi nel limbo dell'azoto liquido, del numero 329
uso di maiuscole e minuscole e degli articoli in presenza di titoli:
si scriverà I promessi sposi (e non I Promessi sposi), ma dei Promessi sposi
si scriverà Il corriere della sera (e non Il Corriere della sera), ma Sul Corriere della sera
si scriverà L'Orlando furioso, nell'Orlando furioso (e non L'orlando furioso)
ci si attiene alle unità di misura internazionali (vedasi libretto dei lemmi)
di solito è meglio scrivere per esteso le unità di misura (dista 15 chilometri piuttosto che 15 km, pesa 4 chili [o chilogrammi] piuttosto che pesa 4 kg, si aggiungono 3 decilitri di latte e si impasta con forza piuttosto che si aggiungono 3 dl di latte e si impasta con forza
si scrive costa 10.000 lire e non costa £ 10.000
sono però consentite le seguenti abbreviazioni: kg, ml, m (e non kg., ml., m.)
quando si cita il testo di poesie, canzoni, libretti d'opera, eccetera si scrive il testo di seguito, tra virgolette, separando un verso dall'altro per mezzo di una barra (/).
Esempio: «Pape Satàn, Pape Satàn aleppe!/ cominciò Pluto con la voce chioccia;/ e quel savio gentil, che tutto seppe,/ disse per confortarmi: "Non ti noccia/ [...]"»
si usano di norma le virgolette basse (« »), le cosiddette virgolette «caporale». Eventuali dialoghi inseriti nel discorso diretto vanno segnati con virgolette alte doppie (" "); ulteriormente si utilizzano le virgolette semplici (' ').
Esempio: Luigi aggiunse: «Maria mi disse "Sai cos'è il 'sarchiapone'?"».
la punteggiatura interna alla citazione è quella originale. Quella del periodo che contiene la citazione è sempre esterna alle virgolette.
Esempio: L'attrice pronunciò con enfasi la battuta: «Paggio Fernando, perché mi guardi e non favelli?».
il discorso diretto può essere interrotto per inserire il personaggio che parla. È meglio in questo caso che l'interruzione avvenga al termine di una frase compiuta e sia perciò seguita da un punto.
Esempi: «Nel 1955 iniziai a lavorare nell'Ospedale di Zurigo» racconta il professor Fritz Balthazar. «In quegli anni era primario otorinolaringoiatra Walter Billroth e [...]». è preferibile a «Nel 1955 iniziai a lavorare nell'Ospedale di Zurigo» racconta il professor Fritz Balthazar «e in quegli anni era primario otorinolaringoiatra Walter Billroth e [...]».
non si può usare invece l'interruzione con i trattini: «Nel 1955 - racconta il professor Fritz Balthazar - iniziai a lavorare nell'Ospedale di Zurigo»