fbpx Lettera aperta ai Presidenti di Regione | Scienza in rete

Ai presidenti delle regioni: aprite i dati su Covid-19

Primary tabs

Per fronteggiare l'emergenza sanitaria causata da COVID-19 è importante avere dati precisi, aperti e fruibili da cittadini e giornalisti. Perché la trasparenza è alla base di una buona informazione, fondamentale per conoscere lo stato reale delle cose. Scienza in rete insieme a diverse altre organizzazioni chiede a tutti i presidenti di regione d’Italia di rendere disponibili al più presto, in formato machine readable e aperto i dati relativi ai tamponi eseguiti nelle singole regioni, anonimizzati, ma con il massimo grado di dettaglio.

Tempo di lettura: 2 mins

Lettera aperta ai presidenti di regione

Dopo oltre un mese e mezzo di blocco quasi totale del Paese crediamo che sia necessario permettere alle organizzazioni della società civile, ai giornalisti che quotidianamente cercano di informare in maniera indipendente e imparziale i cittadini, ai ricercatori, di avere accesso a dati di particolare importanza per la lettura della reale situazione che stiamo vivendo.

Ci riferiamo in particolare ai dati disaggregati sui tamponi effettuati dalle Regioni italiane, contenenti le informazioni su data ricevimento, sesso, fascia di età (come fatto dall’ISS), comune di domicilio, se il paziente è vivo o deceduto al momento del test e se si tratta del suo primo tampone.

Le organizzazioni firmatarie di questa lettera credono infatti che sia arrivato il momento per una “Fase 2” anche in termini di trasparenza: maggiori informazioni verranno rese disponibili, maggiore sarà la possibilità di lettura della situazione.

Questa lettera aperta indirizzata a Lei e ai suoi colleghi Presidenti di Regione non intende portare una critica a quanto fatto fino ad ora, ma spronare i governi e le amministrazioni territoriali ad una maggiore apertura nei confronti di quella società civile che si è sempre adoperata per collaborare fattivamente con le istituzioni nell’interesse della cittadinanza.

Chiediamo dunque che siano resi disponibili al più presto in formato machine readable e aperto i dati relativi ai tamponi eseguiti nella Sua Regione, ovviamente anonimizzati, ma con il massimo grado di dettaglio.

In attesa di vedere i sopracitati dati pubblicati sul sito istituzionale della Regione, porgiamo i più sentiti saluti.

 

Organizzazioni firmatarie

Transparency International Italia
Ondata.it
Scienzainrete.it
Info.nodes
Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights
The Good Lobby Italia
REACT
Cittadini Reattivi

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.