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Revisioni di INFN: Federico Ruggieri nuovo direttore GARR

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27 November, 2014 - 14:58 da Marco Milano
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Dieci anni dall'Accordo di Parigi, si può fare di più

A 10 anni di distanza dall’Accordo di Parigi, il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Nell’ultimo decennio sono stati compiuti progressi sostanziali: diversi Paesi hanno avviato una graduale decarbonizzazione, mentre Stati e aziende hanno moltiplicato gli impegni Net Zero. L’Unione Europea ha lanciato il pacchetto “Fit for 55” e fino a tempi recenti procedeva in linea con gli obiettivi fissati. È cresciuta anche l’attenzione agli effetti della crisi climatica sulla salute, riconosciuta come tema centrale già a partire dalla COP27, insieme alla necessità di collegare l’azione per il clima ai benefici locali. Ma le politiche attuali sono ancora insufficienti a raggiungere l’obiettivo di mitigazione dell’Accordo di Parigi, anche volendo tener conto di impegni futuri espressi spesso in modo vago e poco trasparente. In questo articolo gli autori analizzano le principali lacune nell’azione climatica internazionale e le questioni ancora aperte sulla priorità e la fattibilità delle diverse strategie di mitigazione, con un’attenzione specifica ai loro impatti sulla salute. 

Con l’Accordo di Parigi (dicembre 2015), i Paesi si sono impegnati a elaborare i propri piani di riduzione delle emissioni di gas serra, noti come Contributi determinati a livello nazionale (NDC). Nel loro insieme, questi impegni  non bastano a garantire nemmeno l’obiettivo minimo dell’Accordo di Parigi: avere una probabilità del 66% di restare sotto i 2 °C di riscaldamento entro la fine del secolo.