Negli
ultimi anni, i ricercatori si sono resi conto che i microbi che vivono nel
vostro intestino sono fondamentali per diverse funzioni, tra cui la costruzione
di un sistema immunitario forte.
Secondo uno studio, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Cell, un'esposizione molto precoce agli
antibiotici ha il potere nei topi di modificare in modo permanente la
composizione dei batteri intestinali, riprogrammando il metabolismo del corpo e
aprendo di fatto la strada a una predisposizione all'obesità.
Martin Blaser, microbiologo
dell’Università di New York, ha somministrato basse dosi di penicillina a tre
gruppi di topi. Il primo ha ricevuto l'antibiotico nel grembo materno durante
l'ultima settimana di gravidanza. Il secondo gruppo ha ricevuto la stessa dose
di penicillina dopo otto settimane dalla nascita e il terzo non ha ricevuto
antibiotici. Come previsto, la penicillina ha cambiato la flora intestinale
degli animali, riducendo il numero di lattobacilli e numerose altre specie utili
al nostro organismo. Ma questo effetto è scomparso entro un paio di settimane
dall'ultima dose di antibiotico.
Dieci settimane dopo, però, i topi sono stati nutriti attraverso una dieta ipercalorica. I topi trattati con penicillina ingrassavano più degli altri. E prima hanno cominciato ad assumere antibiotici, più aumentavano il peso.
Per capire se siano i farmaci o la composizione stessa dei batteri intestinali a causare la predisposizione all'obesità, i ricercatori hanno poi allevato topi privi di germi e totalmente liberi da antibiotici e vi hanno trasferito la popolazione batterica di topi trattati con la penicillina e di topi non trattati. In questa circostanza, i topi con un “microbioma trapiantato” hanno incominciato ad aumentare di peso, suggerendo che sono i microbi alterati a guidare gli effetti dell'obesità, non gli antibiotici.
Gli scienziati statunitensi con questo studio hanno fatto grandi passi avanti per capire la possibile correlazione fra obesità e microbioma ma non bisogna saltare a facili conclusioni. Innanzitutto, occorreranno molte più prove per determinare se gli antibiotici portino all'obesità anche nell'uomo. Lo studio, è importante sottolinearlo, non punta il dito contro gli antibiotici. “Le dosi utilizzate sui topi non corrispondono a quelle somministrate ai bambini. Inoltre, gli studi futuri dovranno misurare l'impatto di diversi antibiotici, piuttosto che solo penicillina”, spiega Martin Blaser.