Quella
raccontata da Pietro Greco è una storia che ci trasporta direttamente nella
vita culturale dell'ultimo periodo del Rinascimento.
Una storia
raccontata attraverso la figura di Galileo Galilei, il rivoluzionario della
scienza e l'ideatore del metodo scientifico sperimentale.
Un libro-documentario.
L'autore ricostruisce la nascita e la formazione dell'artista toscano,
attraverso uno sguardo attento al contesto, all'ambiente socio-culturale,
all'interno del quale Galileo si è formato ed è cresciuto.
Quello che ne viene
fuori è una sorta di storia culturale, una ricostruzione storica fatta con
minuzia e attenzione ai particolari (a volte guardati un po' troppo da vicino)
della vita di Galileo, e anche dei diversi personaggi che incontra durante il
suo percorso.
I livelli di lettura sono
molteplici, penso sia possibile considerare come filo conduttore del libro il
tema dell'incontro. Galileo ha modo di approfondire i propri interessi
anche grazie alle diverse figure che affollano l'ambiente culturale dell'epoca.
Matematici, pittori, disegnatori, poeti, letterati, filosofi e musicisti, con i
quali si confronta costantemente, mantenendo vivo un dibattito culturale aperto
su diversi fronti, tipico dello spirito rinascimentale.
Il libro è impreziosito da una
certa curiosità della scoperta, da uno scavo all'interno del mondo di
formazione dell'artista toscano. L'autore si concede spesso delle digressioni
(sui personaggi, sui luoghi, di natura politica, teoretica, metodologica ecc.),
raccontando delle “microstorie” che si intrecciano ad una storia in primo
piano, quella di Galileo appunto. Questo rende il libro piacevole e istruttivo
anche per gli addetti ai lavori. La figura di Galileo viene mostrata così sotto
una luce nuova. Ne emerge un Galileo a tutto tondo, non solo matematico, ma
critico d'arte, disegnatore eccellente, umanista, musicista, filosofo.
Proprio in questo si può
ritrovare il senso del libro di Greco: Galileo non è solo un uomo di scienza,
con una formazione prettamente scientifica e matematica, ma è un artista,
un poliedrico uomo del Rinascimento. Troviamo un passaggio in cui Greco
dichiara l'intento del suo libro: dimostrare che l'eclettismo di
Galileo non gli ha impedito di essere pioniere della nuova scienza. Proprio
grazie ai suoi studi in diversi campi del sapere è stato in grado di pensare il
mondo e sé stesso in modo nuovo, portando ad uno dei più grandi contributi
nella storia della scienza.
I primi passi di Galileo nel
mondo dell'arte derivano dalla vicinanza, soprattutto intellettuale, con il
padre musicista. Vincenzio Galilei, rivoluzionario nella storia della musica,
insieme ad altri musicisti del suo tempo, gettò le basi per la nascita di un
genere musicale che da lì a poco avrebbe reso l'Italia famosa in tutto il
mondo: il Melodramma.
Galileo incontra così la musica,
ma non solo. Dal padre impara presto che la tradizione e l'autorità si possono
sfidare, e che con i grandi maestri del passato è possibile dialogare, purché
mossi da uno spirito critico. La vicinanza con il padre è importante anche per
l'impostazione epistemologica che Galileo applicherà al nuovo modo di concepire
e praticare la scienza.
Vincenzio scrive un Dialogo per
esporre la sua rivoluzione musicale. L'autore ci vuole far notare come in
quello scritto ci siano già, in potenza, tutti gli elementi, anche stilistici,
che porteranno Galileo alla stesura del Dialogo sopra i due massimi sistemi
del mondo. Vincenzio si chiede infatti come si possa ottenere una buona
consonanza in musica, considerando la musica non solo matematica ma anche e
soprattutto fisica. La risposta è illuminante (probabilmente anche per lo
stesso Galileo): attraverso l'esperienza, per prova ed errore, con un metodo
sperimentale. Capisaldi questi che si trovano alla base del metodo scientifico
galileiano.
Parte dell'odierna didattica
filosofica vuole che prima della scoperta del metodo scientifico, prima cioè
della rivoluzione scientifica di Galileo, la filosofia e la scienza fossero un
tutt'uno indissolubile, e che la scissione tra filosofia e scienza si fosse
generata proprio a partire dalla teoria di Galileo. Questo è vero se guardiamo
all'aspetto teorico, senza considerare la figura, la formazione del suo
ideatore, come uomo di cultura. Sembra invece che Galileo incarni pienamente un
ideale di forte unione tra filosofia naturale, fisica, scienza e Metafisica.
L'autore ci fa scoprire questo, restituendo un Galileo diverso da come siamo abituati a leggerlo nei manuali di filosofia della scienza. Un Galileo attivo, irriverente e costante ricercatore della verità e, come dice Greco, un uomo che non si accontenta mai dell'ipse dixit. Un artista rivoluzionario.