fbpx A Ilaria Capua il premio microbiologi europei | Page 2 | Scienza in rete

A Ilaria Capua il premio microbiologi europei

Read time: 3 mins

I microbiologi europei premiano Ilaria Capua, virologa veterinaria oggi parlamentare (Scelta civica), per il suo ruolo guida nella ricerca sull' influenza aviaria e per la promozione di una maggiore trasparenza e collaborazione interdisciplinare nel campo degli studi sull' influenza. Il riconoscimento per l' eccellenza scientifica, assegnato dalla Societa' europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid) per la prima volta a una donna, sara' consegnato oggi a Barcellona, al 24esimo congresso della societa', in corso fino a domani nella citta' spagnola.

Nell' assegnare il premio, i microbiologi hanno ricordato che la ricercatrice, oggi prestata alla politica, nel 2006 ha promosso e sostenuto la tesi della condivisione, impegnandosi perche' fossero depositate le sequenze del virus dell' influenza in database pubblici e accessibili, come lei stessa ha fatto depositando nella GenBank le sequenze del primo virus H5N1 africano isolato. Per la virologa italiana si tratta di un riconoscimento particolarmente importante che dedica a due donne: la collega scomparsa Isabel Minguez Tudela, che lavorava alla Comunita' europea e "si e' impegnata particolarmente per una ricerca condivisa, ' On Health Vision'", e la giovane studentessa di Veterinaria malata di patologie rare, Caterina Simonsen, che su Facebook e' stata minacciata dagli animalisti per aver sostenuto la necessita' della sperimentazione animale nella ricerca scientifica.

"Una ragazza coraggiosa - ha dichiarato Capua  - che io ho incontrato e che ha avuto la forza di sostenere le sue idee pagando a caro prezzo " Questo premio, dice Capua, "mi fa particolarmente piacere perche' sono la prima donna e sono la prima dipendente pubblica italiana a cui e' stato assegnato. Inoltre proviene da specialisti di un' altra area di studi, a dimostrazione di quanto sia importante condividere nel campo della ricerca".
Una necessita' fondamentale anche nelle nuove emergenze, come il virus della Mers che preoccupa i Paesi arabi e che ha avuto un' impennata di casi in queste ultime settimane. Ma in questo caso e' l' esempio negativo che deve far riflettere. Il virus e' stato infatti brevettato, dopo il sequenziamento, da un laboratorio olandese che aveva lo aveva ricevuto dal' Arabia Saudita per studiarlo, creando non pochi ostacoli per la ricerca e molti malumori nel modo arabo. "Su questo virus - ammette Capua - non abbiamo le idee chiare e c' e' bisogno di un intervento di forte collaborazione per venirne a capo", ha detto ancora la ricercatrice che alla premiazione si presentera' con due paia di scarpe per parlare nella sua doppia veste, mettendosi nelle scarpe (secondo il modo di dire anglosassone) del ricercatore e, successivamente, con un ' cambio al volo' sul palco, del politico.

"Ilaria Capua - ha detto Giuseppe Cornaglia, presidente del comitato del premio Escmid, spiegando le ragioni del riconoscimento - ha dimostrato un' eccezionale leadership nel campo della virologia e' stata una grande sostenitrice di una visione unitaria della salute,
come presupposto fondamentale per migliorare e rafforzare la salute e al sicurezza nel mondo, potenziando la rete per la sorveglianza delle patologie e contribuendo a norme piu' stringenti e meglio coordinate a livello internazionale".

Adnkronos

Sezioni: 
Premiazioni

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.