fbpx Vaccini-autismo: lettera aperta alle istituzioni | Scienza in rete

Vaccini-autismo: lettera aperta alle istituzioni

Read time: 1 min

Il dibattito sul presunto legame tra vaccini e autismo è riesploso negli ultimi giorni in seguito a un'indagine avviata dalla procura di Trani.
Sono molte le prove che certificano l'efficacia dei vaccini nella prevenzione e cura di diverse malattie, come il morbillo o la rosolia, mentre gli effetti collaterali non sono tali da poter essere considerati tra i casi di rischio statisticamente rilevanti.
Ciononostante, l'allarme vaccino-autismo riemerge periodicamente a minare la fiducia nei vaccini.

Non bisogna però abbassare la guardia e per questo Le Scienze pubblica una lettera aperta indirizzata al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Presidente della Commissione Igiene e Sanità Emilia Grazia De Biasi, al Presidente della Commissione Affari Sociali PierPaolo Vargiu e al Presidente della Federazioen Nazionale degli ordini dei Medici Chirughi e degli Odontoiatri Amedeo Bianco per chiedere, in aquanto rappresentanti delle istituzioni, di "prendere gli opportuni provvedimenti per informare correttamente la popolazione, evitare che siano sparse paure ingiustificate e pretestuose quando non palesemente false e far sì che le persone che causano un allarme nella popolazione debbano rispondere nelle opportune sedi delle loro affermazioni."

A questo link è possibile sottoscrivere l'appello, firmando in calce tra i commenti.

Sezioni: 
Scienza e società

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.