fbpx Breaking news: Robespierre era malato di sarcoidosi | Scienza in rete

Breaking news: Robespierre era malato di sarcoidosi

Read time: 2 mins

Maximilien Robespierre detto “l’Incorruttibile” soffriva di una rara malattia immunitaria. Secondo la rivista The Lancet, il leader politico della rivoluzione francese era affetto da sarcoidosi.
La diagnosi, che arriva con qualche secolo di ritardo,è stata formulata da Philippe Charlier e Philippe Froesch, rispettivamente del centro per la visualizzazione forense della Catalogna e dell'Università di Versailles.  
I due scienziati forensi hanno esaminato il volto di Robespierre basandosi sulla maschera di cera, realizzata subito dopo la decapitazione daMadame Tussaud. A questa analisi è stata aggiunta un’attenta revisione dei documenti storici. La sarcoidosi, nota anche come malattia di Besnier-Boeck-Schaumann, provoca piccole aree di infiammazione nei tessuti del corpo chiamate granulomi, e più comunemente colpisce i polmoni, la pelle e linfonodi, ma anche gli occhi, fegato e le articolazioni, spesso accompagnata da stanchezza e una sensazione generale di malessere. 
Molti di questi sintomi sono stati descritti dai testimoni contemporanei di Robespierre: problemi di visione, sangue dal naso ("ha coperto il cuscino di sangue fresco ogni notte"), ittero ("pelle di colore giallo e gli occhi"), astenia ("stanchezza continua"), ulcere alle gambe ricorrenti e frequenti malattie della pelle del viso associati con le cicatrici di una precedente infezione da vaiolo.
Altre patologie, come lebbra o tubercolosi, possono corrispondere a questo quadro clinico ma non si adattano all’evoluzione che ha avuto la malattia.
Secondo gli autori non c’è nessun dubbio: "La diagnosi retrospettiva che include tutti questi sintomi è sarcoidosi diffusa, con compromissione degli occhi, delle alte vie respiratorie, del fegato e del pancreas. Non conosciamo quale trattamento fosse stato consigliato dal suo medico personale Joseph Souberbielle, ma di certo includeva il consiglio di mangiare molta frutta oltre che frequenti bagni e salassi, pratica allora molto diffusa”, spiegano gli autori. Probabilmente senza lo spiacevole episodio della ghiogliottina, la malattia sarebbe guarita da sé come accade nel 70% dei pazienti che ne soffrono. 
Oltre al valore storico che questa indagine rappresenta, aggiunge un tassello in più nella comprensione della sarcoidosi. Il primo a descrivere la patologia è stato nel 1877 il medico inglese Sir Jonathan Hutchinson.
Ancora oggi non si conoscono le cause che portanno alla malattia. Molti scienziati ritengono che i fattori ambientali possono avere un influenza. Lo studio di Philippe Charlier e Philippe Froesc dimostra che almeno alcuni fra i fattori ambientali che, nelle persone predisposte, fanno aumentare il rischio di ammalarsi dovevano essere già certamente presenti nella Francia del Settecento.

Autori: 
Sezioni: 
Storia

prossimo articolo

Misurare l’energia della biodiversità per la salute degli ecosistemi

elefanti nella savana

Una nuova ricerca rivela che il flusso di energia che attraversa le reti alimentari africane si è ridotto di quasi due terzi dall’epoca preindustriale. Capire come l’energia scorre negli ecosistemi permette di leggere in anticipo segnali di degrado e orientare strategie di conservazione più efficaci.

Biodiversità significa non solo ricchezza e abbondanza delle forme di vita in un luogo, ma anche delle relazioni che esse intessono tra loro. La vita chiama vita, una specie crea i presupposti per l’esistenza di altre, la rete di connessioni e interazioni  dà forma e funzione agli ecosistemi.  Misurare le relazioni consente dunque di valutare lo “stato di salute” delle comunità biologiche e fornire una diagnosi precoce dei problemi ambientali, che possono insorgere ben prima che una specie si estingua. È però un compito tutt’altro che semplice.