Maximilien Robespierre detto “l’Incorruttibile” soffriva di una rara malattia immunitaria. Secondo la rivista The Lancet, il leader politico della rivoluzione francese era affetto da sarcoidosi.
La diagnosi, che arriva con qualche secolo di ritardo,è stata formulata da Philippe Charlier e Philippe Froesch, rispettivamente del centro per la visualizzazione forense della Catalogna e dell'Università di Versailles.
I due scienziati forensi hanno esaminato il volto di Robespierre basandosi sulla maschera di cera, realizzata subito dopo la decapitazione daMadame Tussaud. A questa analisi è stata aggiunta un’attenta revisione dei documenti storici. La sarcoidosi, nota anche come malattia di Besnier-Boeck-Schaumann, provoca piccole aree di infiammazione nei tessuti del corpo chiamate granulomi, e più comunemente colpisce i polmoni, la pelle e linfonodi, ma anche gli occhi, fegato e le articolazioni, spesso accompagnata da stanchezza e una sensazione generale di malessere.
Molti di questi sintomi sono stati descritti dai testimoni contemporanei di Robespierre: problemi di visione, sangue dal naso ("ha coperto il cuscino di sangue fresco ogni notte"), ittero ("pelle di colore giallo e gli occhi"), astenia ("stanchezza continua"), ulcere alle gambe ricorrenti e frequenti malattie della pelle del viso associati con le cicatrici di una precedente infezione da vaiolo.
Altre patologie, come lebbra o tubercolosi, possono corrispondere a questo quadro clinico ma non si adattano all’evoluzione che ha avuto la malattia.
Secondo gli autori non c’è nessun dubbio: "La diagnosi retrospettiva che include tutti questi sintomi è sarcoidosi diffusa, con compromissione degli occhi, delle alte vie respiratorie, del fegato e del pancreas. Non conosciamo quale trattamento fosse stato consigliato dal suo medico personale Joseph Souberbielle, ma di certo includeva il consiglio di mangiare molta frutta oltre che frequenti bagni e salassi, pratica allora molto diffusa”, spiegano gli autori. Probabilmente senza lo spiacevole episodio della ghiogliottina, la malattia sarebbe guarita da sé come accade nel 70% dei pazienti che ne soffrono.
Oltre al valore storico che questa indagine rappresenta, aggiunge un tassello in più nella comprensione della sarcoidosi. Il primo a descrivere la patologia è stato nel 1877 il medico inglese Sir Jonathan Hutchinson.
Ancora oggi non si conoscono le cause che portanno alla malattia. Molti scienziati ritengono che i fattori ambientali possono avere un influenza. Lo studio di Philippe Charlier e Philippe Froesc dimostra che almeno alcuni fra i fattori ambientali che, nelle persone predisposte, fanno aumentare il rischio di ammalarsi dovevano essere già certamente presenti nella Francia del Settecento.
Robespierre era malato di sarcoidosi
Autori:
Sezioni:
Storia
prossimo articolo
Numeri che sostituiscono le idee: come la bibliometria sta cambiando la scienza

Tra colossi editoriali e riviste predatorie, le metriche ridefiniscono carriere e conoscenza trasformando la scienza in una macchina produttiva. La riflessione di Gilberto Corbellini, cui risponde qui Rocco De Nicola.
«La scienza è diventata un gioco in cui si pubblica e si fa carriera, non un modo per cercare la verità. Le riviste e le metriche stanno distruggendo la scienza», Sydney Brenner, 2017.
«Non avrei mai fatto carriera in un sistema che richiede continuamente pubblicazioni. Il mio lavoro fondamentale non sarebbe stato possibile con l’attuale cultura dei paper», Peter Higgs, 2013.
«L’impact factor ha invaso la biologia come un virus. È una metrica tossica», Bruce Albert in un editoriale su Science, 2013.