newsletter #78
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La causa Juliana v. United
States può andare avanti. Lo
ha deciso il 2 novembre la Corte Suprema degli
Stati Uniti, respingendo la richiesta
dell'amministrazione Trump di sospendere il processo. I
querelanti, un gruppo di ragazzi tra gli 11 e i 22
anni, accusano il Governo di aver violato il loro
diritto alla vita, alla libertà e alla
proprietà non implementando dei piani di
protezione dell'ambiente sufficientemente
incisivi. Chiedono inoltre di varare delle
misure che riducano il livello di
CO2 nell'atmosfera da 405 ppm a 350 ppm
entro il 2100. Non è chiaro quale sarà il
destino del processo. È probabile che il Governo
negherà che la Costituzione sancisca il diritto a un clima capace
di sostenere la vita umana e risponderà che
nessun piano di riduzione delle emissioni da parte
degli USA basterebbe per raggiungere
l'obiettivo richiesto senza il contributo degli altri Paesi del
mondo. Ma la recente sentenza della corte di appello
dell'Aia nel caso Urgenda lascia ben
sperare. Nel frattempo Juliana v. United States ha già
ispirato altri casi simili, come quello dei giovani
colombiani di Demanda Generaciones Futuras, che hanno
vinto la loro causa contro il Ministero
dell'Ambiente. Anche in Germania tre famiglie hanno
citato in giudizio il Governo Federale tedesco per aver
mancato il suo target di riduzione delle emissioni
previsto per il 2020, violando così il loro
diritto alla vita e alla salute, alla libertà di
scegliere una professione e alla proprietà. Nell'immagine: un
ritratto di Kelsey Juliana, 22 anni, una dei
querelanti del caso Juliana v. United States.
Credit: Our Children Trust / Vimeo. Licenza: CC
BY-NC-ND 3.0.
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SCIENZA E SANITÀ NELLE ELEZIONI DI MIDTERM
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La
commissione scienza
della House of
Representatives, la
camera bassa del
Congresso degli
Stati Uniti,
tornerà ad
avere una presidenza
democratica dopo
otto anni. Il
nome che circola nel
partito è
quello di Eddie
Bernice Johnson,
prima infermiera a
diventare membro
della camera nel
1993, che ha
riconfermato il suo
seggio vincendo nel
trentesimo distretto
del Texas. Il
precedente
presidente della
commissione, il
repubblicano Lamar
Smith, ha utilizzato
più volte lo
strumento della
subpoena
(richiesta di
comparizione in
audizione alla
camera) per attaccare
gli scienziati e
incolparli di aver
collaborato a
stabilire una agenda
"estrema" sul
cambiamento
climatico. Johnson
ha espresso quali
saranno le sue
priorità:
difendere l'impresa
scientifica dagli
attacchi ideologici
e politici e
bloccare eventuali
azioni politiche
sconsiderate. Sul
cambiamento
climatico Johnson
promette di far
sì che la
camera riconosca la
responsabilità
degli esseri umani
in questo processo e
metta in campo
politiche per mitigarlo.
[Rebecca Leber;
MotherJones]
L'elezione di Donald Trump nel 2016 ha spinto numerosi
cittadini con un background scientifico e medico
a entrare in politica. 7 di loro hanno
conquistato un seggio alla Camera. 47 esordienti hanno
corso
per le primarie delle elezioni di midterm, con
l'obiettivo di ottenere un posto nella House of
Representatives. 18 di loro le hanno vinte: 2
hanno un dottorato, 7 sono medici, 7 sono
femmine e 11 maschi, uno solo è repubblicano. 7 degli 8
considerati favoriti o incerti hanno vinto. Molto presente nella loro campagna
elettorale il tema dell'assistenza sanitaria. In
particolare Lauren Underwood, neoeletta nel quattordicesimo
distretto dell'Illinois, è
un'infermiera di 31 anni con un master in
politica sanitaria. Ha lavorato
all'implementazione dell'Affordable Care Act
durante la presidenza di Barack Obama (il
cosiddetto Obamacare) e sulla
biopreparedness (la capacità di
rispondere a un incidente o a un attacco
terroristico di natura biologica). Tra le sue
priorità c'è quella di assicurare
assistenza sanitaria alle persone con malattie
pregresse. Ecco un
ritratto dei 7 vincitori in una visualizzazione di Science.
[Science; Jeffrey Mervis, Jia You, Nirja Desai]
Il 40% dei probabili votanti ha dichiarato che
la politica sanitaria è un criterio
fondamentale nella scelta del candidato alle elezioni di medio termine. È quanto emerge da un
sondaggio realizzato all'inizio di settembre da Politico in
collaborazione con la Harvard T. Chan School of
Publich Health. Per gli elettori democratici il tema di
politica sanitaria più rilevante è il
diritto delle persone con malattie pregresse ad
avere un'assicurazione sanitaria. Per i
repubblicani, invece, è la riduzione dei
costi dell'assistenza. L'83% degli elettori
democratici ha dichiarato che è
il Governo Federale deve avere un ruolo di primo piano nel migliorare
l'assistenza sanitaria, mentre solo il 37% degli
elettori repubblicani è dello stesso avviso. Altre questioni che sono state
protagoniste della campagna elettorale, e che
probabilmente saranno prioritarie per i
neoeletti, riguardano la possibilità di
vendere polizze che offrono minori coperture
rispetto a quelle autorizzate dall'Affordable
Care Act, l'estensione dei requisiti
per accedere a Medicaid (il piano di assistenza
per i cittadini a basso reddito), l'abbassamento
dei prezzi dei farmaci e le politiche di
controllo delle armi.
[The New England Journal of Medicine; Robert J. Blendon, John M. Benson, Caitlin L. McMurtry]
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EVENTI METEO ESTREMI E CAMBIAMENTO CLIMATICO
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L'alto
vicentino, il bellunese, la Val
Badia, la Carnia hanno perso circa 5 milioni di metri cubi
di boschi, abbattuti dalle fortissime
raffiche di vento della scorsa
settimana. Sono centinaia di
migliaia i tronchi che non hanno
retto al maltempo e serviranno anni
per portarli via. La frequenza
degli eventi meteorologici estremi
è destinata ad aumentare per
effetto del cambiamento
climatico ed è dunque
necessario rendere le nostre foreste
più resilienti. Tra gli
interventi che sarebbero stati utili
ma che sono mancati negli ultimi
decenni ci sono quelli di sfollo e
diradamento delle foreste. I boschi
che non ricevono questo tipo di
manutenzione sono più fitti,
in altre parole c'è meno
spazio tra un albero e l'altro e
dunque questi crescono più in
altezza che in larghezza e sono meno
resistenti alle sollecitazioni del
vento. Il direttore del CREA Corona
ritiene però che anche se ben
tenuti i boschi del Veneto non
avrebbero retto ai venti
eccezionalmente forti (fino a 190
km/h) di quest'ultima occasione.
[National Geographic; Federico Formica]
Ma si può rispondere
alla domanda: «quanto ha influito il cambiamento
climatico su questa
specifica ondata di
maltempo?». A occuparsi di
quesiti come questo c'è
un'area dedicata della climatologia chiamata "Extreme Event
Attribution". Simulando la
situazione meteorologica con un buon
livello di dettaglio e tenendo in
considerazione diversi modelli
climatici, gli scienziati sono in
grado di dire quanto è stato
frequente uno specifico evento
meteorologico estremo nello scenario
a basse emissioni e in quello con il
livello attuale di emissioni. Negli ultimi anni
questo settore ha fatto molti
progressi: tra il 2004 e il 2018
sono stati pubblicati 170 articoli
su riviste con peer review
riguardanti 190 eventi estremi. Oggi
sono in corso progetti per
incorporare queste valutazioni nelle
previsioni meteorologiche (in
particolare con il servizio meteo
tedesco e con lo European Centre for
Medium-Range Weather Forecasts). Se
fosse possibile comunicare al
pubblico in tempo reale quanto
l'evento appena accaduto sia
legato al cambiamento climatico (sia
in termini di frequenza che in
termini di intensità) le
politiche per la mitigazione
sarebbero più accettate. Tuttavia alcuni pensano
che la scienza
dell'attribuzione non sia ancora
sufficientemente matura per
diventare un servizio offerto
quotidianamente ai cittadini, in
particolare per i limiti che ha
nella descrizione
di eventi più circoscritti e
meno intensi.
[Nature; Quirin Schiermeier]
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RICERCA E SOCIETÀ
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Roberto Battiston
è stato
rimosso
martedì dalla
sua carica di
Presidente
dell'Agenzia
Spaziale Italiana. A
comunicarglielo
è stato il
Ministro
dell'Università
e della Ricerca
Bussetti. La
presidenza dell'ASI
ha una valenza
politica
particolare,
poiché
l'Agenzia gode di
una maggiore
capacità di
spesa in programmi
rispetto agli altri
enti di ricerca
italiani. Dei 600
milioni di euro di
finanziamento che
riceve dal MIUR ogni
anno, ne destina 350
milioni all'Agenzia
Spaziale Europea, di
cui è il
terzo contributore
dopo Germania e
Francia. È
dunque un polo
fondamentale
dell'integrazione
scientifica del
nostro Paese con
l'Europa.
[Scienza in rete;
Luca Carra]
Il
commento di Carlo
Rovelli sulla
vicenda
Battiston. La sua
rimozione dalla
carica di Presidente
dell'ASI mette in
discussione
l'autonomia della
ricerca. Sostituirlo
con un generale
significa voler
militarizzare lo
spazio.
[Corriere della sera;
Carlo Rovelli]
Il Politecnico di
Milano
ospiterà il
16 e 17 novembre il
"Convegno
internazionale di
agricoltura
biodinamica". La
notizia ha suscitato
più di una
critica. Tra queste
quella di Elena
Cattaneo,
ricercatrice esperta
di staminali e
senatrice a vita,
che si è
rivolta al rettore
del Politecnico
Ferruccio Resta in
una lettera
aperta. La senatrice
chiede a Resta di
ritirare il suo
appoggio e
patrocinio al
Convegno: il
Politecnico gode di grande
autorevolezza
scientifica in
Italia e nel mondo e
non dovrebbe
legittimare pratiche
palesemente
antiscientifiche
come quelle
dell'agricoltura
biodinamica. Si
tratta solo
dell'ultimo esempio
«di una
galassia di persone
e associazioni che
utilizzando luoghi e
loghi ufficiali
compiono
quotidianamente
un'opera di
“parassitismo
istituzionale” a
tutto “maleficio” di
ignari cittadini. Il
tutto affinché
l’esoterismo
professato possa
assurgere a
scienza»,
afferma
Cattaneo. All'evento
sono previsti gli
interventi di
Stefano Boeri,
direttore de La
Triennale di Milano,
e del sindaco
Giuseppe Sala.
[Scienza in rete;
Elena Cattaneo]
La
peer-review
ha
dei
difetti,
ma
non
è
da
abbandonare.
I limiti della peer review sono ormai ben noti: capita che i revisori siano poco esperti della materia che devono valutare, le ricerche innovative vengono penalizzate rispetto a quelle tradizionali. Ma esistono prove anche degli effetti positivi di questo processo di validazione (come illustra questo
studio
degli
Annals of Internal Medicine). Per migliorarlo occorre: potenziare il lavoro di selezione dei lavori e dei revisori da parte degli editor; anonimizzare sempre i lavori da valutare; incentivare la pubblicazione di preprint perché siano sottoposti a una valutazione preliminare della comunità scientifica di riferimento.
[The New York Times; Aaron E. Carroll]
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