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9 novembre 2018
a cura di Chiara Sabelli
Kelsey Juliana, una dei querelanti del caso Juliana v. United States. Credit: Our Children's Trust / Vimeo. Licenza: CC BY-NC-ND 3.0.
La causa Juliana v. United States può andare avanti. Lo ha deciso il 2 novembre la Corte Suprema degli Stati Uniti, respingendo la richiesta dell'amministrazione Trump di sospendere il processo. I querelanti, un gruppo di ragazzi tra gli 11 e i 22 anni, accusano il Governo di aver violato il loro diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà non implementando dei piani di protezione dell'ambiente sufficientemente incisivi. Chiedono inoltre di varare delle misure che riducano il livello di CO2 nell'atmosfera da 405 ppm a 350 ppm entro il 2100. Non è chiaro quale sarà il destino del processo. È probabile che il Governo negherà che la Costituzione sancisca il diritto a un clima capace di sostenere la vita umana e risponderà che nessun piano di riduzione delle emissioni da parte degli USA basterebbe per raggiungere l'obiettivo richiesto senza il contributo degli altri Paesi del mondo. Ma la recente sentenza della corte di appello dell'Aia nel caso Urgenda lascia ben sperare. Nel frattempo Juliana v. United States ha già ispirato altri casi simili, come quello dei giovani colombiani di Demanda Generaciones Futuras, che hanno vinto la loro causa contro il Ministero dell'Ambiente. Anche in Germania tre famiglie hanno citato in giudizio il Governo Federale tedesco per aver mancato il suo target di riduzione delle emissioni previsto per il 2020, violando così il loro diritto alla vita e alla salute, alla libertà di scegliere una professione e alla proprietà. Nell'immagine: un ritratto di Kelsey Juliana, 22 anni, una dei querelanti del caso Juliana v. United States. Credit: Our Children Trust / Vimeo. Licenza: CC BY-NC-ND 3.0.
SCIENZA E SANITÀ NELLE ELEZIONI DI MIDTERM
La commissione scienza della House of Representatives, la camera bassa del Congresso degli Stati Uniti, tornerà ad avere una presidenza democratica dopo otto anni. Il nome che circola nel partito è quello di Eddie Bernice Johnson, prima infermiera a diventare membro della camera nel 1993, che ha riconfermato il suo seggio vincendo nel trentesimo distretto del Texas. Il precedente presidente della commissione, il repubblicano Lamar Smith, ha utilizzato più volte lo strumento della subpoena (richiesta di comparizione in audizione alla camera) per attaccare gli scienziati e incolparli di aver collaborato a stabilire una agenda "estrema" sul cambiamento climatico. Johnson ha espresso quali saranno le sue priorità: difendere l'impresa scientifica dagli attacchi ideologici e politici e bloccare eventuali azioni politiche sconsiderate. Sul cambiamento climatico Johnson promette di far sì che la camera riconosca la responsabilità degli esseri umani in questo processo e metta in campo politiche per mitigarlo. [Rebecca Leber; MotherJones]

L'elezione di Donald Trump nel 2016 ha spinto numerosi cittadini con un background scientifico e medico a entrare in politica. 7 di loro hanno conquistato un seggio alla Camera. 47 esordienti hanno corso per le primarie delle elezioni di midterm, con l'obiettivo di ottenere un posto nella House of Representatives. 18 di loro le hanno vinte: 2 hanno un dottorato, 7 sono medici, 7 sono femmine e 11 maschi, uno solo è repubblicano. 7 degli 8 considerati favoriti o incerti hanno vinto. Molto presente nella loro campagna elettorale il tema dell'assistenza sanitaria. In particolare Lauren Underwood, neoeletta nel quattordicesimo distretto dell'Illinois, è un'infermiera di 31 anni con un master in politica sanitaria. Ha lavorato all'implementazione dell'Affordable Care Act durante la presidenza di Barack Obama (il cosiddetto Obamacare) e sulla biopreparedness (la capacità di rispondere a un incidente o a un attacco terroristico di natura biologica). Tra le sue priorità c'è quella di assicurare assistenza sanitaria alle persone con malattie pregresse. Ecco un ritratto dei 7 vincitori in una visualizzazione di Science. [Science; Jeffrey Mervis, Jia You, Nirja Desai]

Il 40% dei probabili votanti ha dichiarato che la politica sanitaria è un criterio fondamentale nella scelta del candidato alle elezioni di medio termine. È quanto emerge da un sondaggio realizzato all'inizio di settembre da Politico in collaborazione con la Harvard T. Chan School of Publich Health. Per gli elettori democratici il tema di politica sanitaria più rilevante è il diritto delle persone con malattie pregresse ad avere un'assicurazione sanitaria. Per i repubblicani, invece, è la riduzione dei costi dell'assistenza. L'83% degli elettori democratici ha dichiarato che è il Governo Federale deve avere un ruolo di primo piano nel migliorare l'assistenza sanitaria, mentre solo il 37% degli elettori repubblicani è dello stesso avviso. Altre questioni che sono state protagoniste della campagna elettorale, e che probabilmente saranno prioritarie per i neoeletti, riguardano la possibilità di vendere polizze che offrono minori coperture rispetto a quelle autorizzate dall'Affordable Care Act, l'estensione dei requisiti per accedere a Medicaid (il piano di assistenza per i cittadini a basso reddito), l'abbassamento dei prezzi dei farmaci e le politiche di controllo delle armi. [The New England Journal of Medicine; Robert J. Blendon, John M. Benson, Caitlin L. McMurtry]

EVENTI METEO ESTREMI E CAMBIAMENTO CLIMATICO
L'alto vicentino, il bellunese, la Val Badia, la Carnia hanno perso circa 5 milioni di metri cubi di boschi, abbattuti dalle fortissime raffiche di vento della scorsa settimana. Sono centinaia di migliaia i tronchi che non hanno retto al maltempo e serviranno anni per portarli via. La frequenza degli eventi meteorologici estremi è destinata ad aumentare per effetto del cambiamento climatico ed è dunque necessario rendere le nostre foreste più resilienti. Tra gli interventi che sarebbero stati utili ma che sono mancati negli ultimi decenni ci sono quelli di sfollo e diradamento delle foreste. I boschi che non ricevono questo tipo di manutenzione sono più fitti, in altre parole c'è meno spazio tra un albero e l'altro e dunque questi crescono più in altezza che in larghezza e sono meno resistenti alle sollecitazioni del vento. Il direttore del CREA Corona ritiene però che anche se ben tenuti i boschi del Veneto non avrebbero retto ai venti eccezionalmente forti (fino a 190 km/h) di quest'ultima occasione. [National Geographic; Federico Formica]

Ma si può rispondere alla domanda: «quanto ha influito il cambiamento climatico su questa specifica ondata di maltempo?». A occuparsi di quesiti come questo c'è un'area dedicata della climatologia chiamata "Extreme Event Attribution". Simulando la situazione meteorologica con un buon livello di dettaglio e tenendo in considerazione diversi modelli climatici, gli scienziati sono in grado di dire quanto è stato frequente uno specifico evento meteorologico estremo nello scenario a basse emissioni e in quello con il livello attuale di emissioni. Negli ultimi anni questo settore ha fatto molti progressi: tra il 2004 e il 2018 sono stati pubblicati 170 articoli su riviste con peer review riguardanti 190 eventi estremi. Oggi sono in corso progetti per incorporare queste valutazioni nelle previsioni meteorologiche (in particolare con il servizio meteo tedesco e con lo European Centre for Medium-Range Weather Forecasts). Se fosse possibile comunicare al pubblico in tempo reale quanto l'evento appena accaduto sia legato al cambiamento climatico (sia in termini di frequenza che in termini di intensità) le politiche per la mitigazione sarebbero più accettate. Tuttavia alcuni pensano che la scienza dell'attribuzione non sia ancora sufficientemente matura per diventare un servizio offerto quotidianamente ai cittadini, in particolare per i limiti che ha nella descrizione di eventi più circoscritti e meno intensi. [Nature; Quirin Schiermeier]
RICERCA E SOCIETÀ
Roberto Battiston è stato rimosso martedì dalla sua carica di Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana. A comunicarglielo è stato il Ministro dell'Università e della Ricerca Bussetti. La presidenza dell'ASI ha una valenza politica particolare, poiché l'Agenzia gode di una maggiore capacità di spesa in programmi rispetto agli altri enti di ricerca italiani. Dei 600 milioni di euro di finanziamento che riceve dal MIUR ogni anno, ne destina 350 milioni all'Agenzia Spaziale Europea, di cui è il terzo contributore dopo Germania e Francia. È dunque un polo fondamentale dell'integrazione scientifica del nostro Paese con l'Europa. [Scienza in rete; Luca Carra]

Il commento di Carlo Rovelli sulla vicenda Battiston. La sua rimozione dalla carica di Presidente dell'ASI mette in discussione l'autonomia della ricerca. Sostituirlo con un generale significa voler militarizzare lo spazio. [Corriere della sera; Carlo Rovelli]

Il Politecnico di Milano ospiterà il 16 e 17 novembre il "Convegno internazionale di agricoltura biodinamica". La notizia ha suscitato più di una critica. Tra queste quella di Elena Cattaneo, ricercatrice esperta di staminali e senatrice a vita, che si è rivolta al rettore del Politecnico Ferruccio Resta in una lettera aperta. La senatrice chiede a Resta di ritirare il suo appoggio e patrocinio al Convegno: il Politecnico gode di grande autorevolezza scientifica in Italia e nel mondo e non dovrebbe legittimare pratiche palesemente antiscientifiche come quelle dell'agricoltura biodinamica. Si tratta solo dell'ultimo esempio «di una galassia di persone e associazioni che utilizzando luoghi e loghi ufficiali compiono quotidianamente un'opera di “parassitismo istituzionale” a tutto “maleficio” di ignari cittadini. Il tutto affinché l’esoterismo professato possa assurgere a scienza», afferma Cattaneo. All'evento sono previsti gli interventi di Stefano Boeri, direttore de La Triennale di Milano, e del sindaco Giuseppe Sala. [Scienza in rete; Elena Cattaneo]

La peer-review ha dei difetti, ma non è da abbandonare. I limiti della peer review sono ormai ben noti: capita che i revisori siano poco esperti della materia che devono valutare, le ricerche innovative vengono penalizzate rispetto a quelle tradizionali. Ma esistono prove anche degli effetti positivi di questo processo di validazione (come illustra questo studio degli Annals of Internal Medicine). Per migliorarlo occorre: potenziare il lavoro di selezione dei lavori e dei revisori da parte degli editor; anonimizzare sempre i lavori da valutare; incentivare la pubblicazione di preprint perché siano sottoposti a una valutazione preliminare della comunità scientifica di riferimento. [The New York Times; Aaron E. Carroll]


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