Le isole rappresentano un laboratorio privilegiato per effettuare studi di carattere biogeografico. Gli organismi che abitano un’isola possono fornirci, fra le altre cose, informazioni relative alla sua origine, alla storia dei suoi eventuali collegamenti effimeri con la terraferma, e persino informazioni sulle correnti marine prevalenti che l’hanno circondata in passato. Ma cosa si può scoprire se oltre agli organismi attuali vengono presi in considerazione anche i fossili? Lo studio dei fossili consente di ottenere informazioni altrimenti non disponibili: rappresenta infatti l’unica possibilità che abbiamo per conoscere direttamente la dimensione temporale e geografica degli eventi biologici realizzatisi nel passato. Oltre alle informazioni relative all’evoluzione morfologica e alle relazioni filogenetiche degli organismi che li hanno prodotti, i fossili delle isole possono darci indicazioni relative ai processi di crescita sviluppatisi in condizioni particolari nel corso del tempo. I fossili delle isole del Mediterraneo forniscono una serie di interessanti casi di studio e anche le isole italiane offrono numerosi esempi. Alcuni riguardano isole che non sono più tali: il Gargano e la Maremma toscana. altri ci raccontano di tartarughe “malgasce” che abitavano la Sardegna nell’Eocene, quando questa era ancora unita alla paleo-Europa, di testuggini giganti che deponevano le uova in Sicilia durante il Pleistocene medio, di salamandre, ramarri e vipere che hanno abitato a lungo la Sardegna prima di scomparire misteriosamente.
Massimo Delfino è ricercatore in Paleontologia presso il dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Torino, e ‘visiting researcher’ presso l’Istituto Catalano di Paleontologia di barcellona. Si interessa ad aspetti di paleontologia, morfologia scheletrica, sistematica, filogenesi e biogeografia degli anfibi e dei rettili. Le principali linee di ricerca riguardano il contributo dei fossili alla filogenesi dei coccodrilli e all’evoluzione dei popolamenti erpetologici europei e dell’area mediterranea. È attualmente Presidente della ‘Societas Herpetologica Italica’.