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I numeri degli enti di ricerca

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I numeri degli enti di ricerca
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Efficenza di alcuni enti di ricerca italiani

Inizio serie dati: 
1 January, 2009
Fine serie dati: 
Intervallo dati: 
Giovedì, 1 January, 2009 to Giovedì, 31 December, 2009

La tabella dati contiene 6 valori. E' possibile operare un confronto tra questi valori combinando cosa di volta in volta viene rappresentato sull'asse delle ordinate e delle ascisse e con la dimensione del punto blu che rappresenta il singolo ente di ricerca.

Gli enti di ricerca italiani sono nel mezzo di una complessa fase di riordino, e molto si discute di quale sia il modello cui ispirarsi. La novità più recente è la comparsa sulla scena da qualche anno dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), che è stato concepito come un paradigma di eccellenza. 

Per capire se le cose stanno così sono stati analizzati i dati forniti dal MIUR per cinque enti di ricerca italiani relativi al 2009:

  • il fondo di finanziamento ordinario (FFO, che rappresenta il finanziamento dello Stato) di alcuni enti di ricerca italiani insieme con il personale;
  • il numero di pubblicazioni censite sul database ISI-WoS;
  • l’FFO per unità di personale (FuP);
  • il numero di pubblicazioni per unità di personale (PuP);
  • la frazione di FFO per pubblicazione (EpP);
  • il numero totale di borse (advanced grantsstarting grants) del European Reasearch Council per gli anni 2007-2010.

I valori chiave sono il PuP e l'EpP. Il primo, mettendo in rapporto il numero di persone occupate e le pubblicazioni prodotte, dà una indicazione sulla produttività dell'ente. Il valore più alto è il migliore, perché indica il numero di pubblicazione per ogni lavoratore dell'ente.

Il secondo è il rapporto tra fondi ricevuti e pubblicazioni, dà indicazione sull'efficienza. Il valore più basso è il migliore perché indica il costo di una singola pubblicazione prodotta dall'ente di ricerca.

L’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) è l’ente di ricerca meglio finanziato in termini di FuP. E' anche l’ente che ha il miglior PuP, ovvero che produce di più in termini di risultati scientifici.

L’Istituto nazionale di astrofisica (INAF) si posiziona ottimamente con un buon PuP e il più basso EpP: ha un’ottima produzione di articoli con un costo piuttosto limitato.

Il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) si trova in una situazione intermedia tra l’INAF/INFN e l’INGV per quanto riguarda la PuP, mentre il FuP è più basso dell’INAF e il EpP è più alto. Il CNR però si occupata anche di ricerca nelle scienze sociali (legge, economia, ecc.) coperte meno dal sistema di indicizzaione ISI-WoS usato per raccogliere i presenti dati.

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) ha un PuP più basso e un EpP più alto rispetto agli altri enti (escluso l’IIT). Una parte della sua attività riguarda la ricerca applicata: questo determina sia una minore produzione di articoli sia un maggior investimento di risorse per attrezzature e laboratori.

L’IIT rappresenta sicuramente una fluttuazione negativa anomala nel panorama degli enti di ricerca italiani, sia perché il suo PuP è rispettivamente un fattore 2 più basso dell’INGV e 3,5 più basso del INFN – e dunque una unità di personale produce di meno in termini di risultati scientifici – sia perché ha il più alto valore del EpP (costo di una pubblicazione in termini di FFO): più del doppio dell’INGV, il triplo del INFN, ecc.

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