fbpx Tagli alla ricerca? Negli Stati Uniti si rilancia | Page 3 | Scienza in rete

Tagli alla ricerca? Negli Stati Uniti si rilancia

Primary tabs

Read time: 2 mins

Si aspetta il via libera delle due Camere ma l’accordo sembra esserci: i tagli destinati a ricerca e sviluppo sono rimandati, anzi i membri chiave del Senato e dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti hanno deciso di dare, attraverso fondi aggiuntivi, nuova linfa alla ricerca scientifica made U.S.A.
"Si cancella il percorso che avrebbe portato a tagli critici in un settore determinante per l’economia, la ricerca scientifica ha il potenziale di poter innescare innovazione e nascita di nuove industrie", ha dichiarato il Presidente Obama.
Secondo il Budget Control Act nel 2014, i tagli dovevano aggirarsi intorno ai 100 miliardi di dollari, più o meno diviso tra le varie agenzie comprese anche quelle della difesa.
I ricercatori si sono subito mossi, preoccupati dal fatto che un taglio così drastico avrebbe potuto causare danni enormi ai programmi di ricerca. Secondo i rumors, il nuovo accordo prevede invece un aumento della spesa discrezionale di 1.012 miliardi di dollari nel 2014, e di oltre 1 miliardo nel 2015. Un budget di ben 45 miliardi di dollari superiori a quello stanziato in precedenza.
Questo aumento servirà anche per alleviare i tagli a cui la scienza statunitense è stata costretta quest’anno.
Il National Institutes of Health (NIH) ha subito, infatti, una diminuzione intorno al 5% del proprio budget. Non si conoscono ancora i dettagli di spesa per ogni singola agenzia ma la cifra per ricerca e sviluppo sembra destinata a salire, dato che ulteriori fondi potrebbero arrivare da nuove tasse sui biglietti aerei.

Nel complesso quindi, l'accordo bipartisan cancellerà almeno la metà dei tagli previsti per il 2014 e un quarto di quelli in programma per il 2015. “Siamo sostanzialmente soddisfatti", ha detto il direttore del Committee for Education Funding Joel Packer, "anche se non è quello che idealmente speravamo, rimangono i tagli a partire dal 2016.”

I politici americani forse hanno preso in considerazione la richiesta fatta da Connor Johnston, bambino di 6 anni che coltiva il sogno di diventare un astronauta. Il piccolo saputo del possibile dimezzamento del budget della NASA, insieme alla famiglia, ha fatto partire una raccolta online "salva fondi" che in pochissime ore ha raggiunto le centomila firme.

Autori: 
Sezioni: 
Ricerca

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.