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Scienza, ti amo e ti odio

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Italiani più curiosi di scienza, ma anche più critici. E comunque, l'afabetizzazione scientifica non sembra fare molti passi avanti. Questo il bilancio per il 2010 che ogni anno stila l'Osservatorio della scienza "Observa". Secondo Massimiano Bucchi, docente di Scienza, Tecnologia e Società all’Università di Trento e tra i curatori dell’Annuario, “si tratta di una tendenza in linea con quanto rilevato in gran parte dei Paesi più sviluppati: la maggiore esposizione a contenuti scientifici non si traduce automaticamente in atteggiamenti più positivi verso la scienza”.

La porzione di scienza "servita" agli italiani continua ad aumentare, sopratutto in internet: nell’ultimo anno i fruitori di contenuti scientifici online sono passati infatti dal 30,2% al 49,9%. protagonisti dell'aumento, i giovani. Aumentano anche i critici verso la scienza. Addirittura il 79% degli intervistati ritiene che scienza e tecnologia cambino troppo velocemente il nostro stile di vita; mentre il 64% le considera responsabili dei problemi ambientali. Crescono anche coloro che ritengono che la scienza minacci i valori della vita e della famiglia.

Commenta Bucchi: “Mentre le fonti di informazione tradizionali tendevano, almeno sino al recente passato, a dare una versione fondamentalmente consensuale della scienza, oggi su ogni questione, comprese quelle scientifiche, il web è ricco di fonti in competizione a cui si può attingere anche in base ai propri orientamenti”.

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La migrazione sanitaria in Italia, spiegata bene

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Periodicamente la mobilità sanitaria, cioè il trasferimento delle persone dalla propria Regione a un’altra per ricevere le cure di cui hanno bisogno approda sui media con toni apocalittici. Ma di che cosa parliamo? E quali sono gli aspetti davvero problematici capaci di generare costi ingiustificati e diseguaglianze?

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