fbpx Premio Abel a John Milnor | Scienza in rete

Premio Abel a John Milnor

Primary tabs

Read time: 2 mins

Questa mattina Øyvind Østerud, Presidente dell'Accademia Norvegese delle Scienze e delle Lettere, ha annunciato che il Premio Abel 2011 è stato assegnato a John Willard Milnor, matematico statunitense, per le sue pionieristiche scoperte in topologia, geometria e algebra.

Nato nel New Jersey ottant'anni fa, Milnor è tutt'ora in forza all'Istituto di Matematica dell'Università di New York a Stony Brook e non è affatto nuovo a importanti riconoscimenti internazionali. Vincitore nel 1962 della Medaglia Field per i suoi lavori in topologia differenziale, cinque anni più tardi venne insignito della National Medal of Science ed eletto membro dell'American Academy of Arts and Science. Nel 1989 gli fu assegnato il Premio Wolf e per ben due volte (nel 1982 e nel 2004) vinse il Premio Steele per i suoi contributi alla ricerca e all'esposizione.

Motivando la scelta di Milnor, non si è mancato di sottolineare come tutti i suoi lavori mostrino le caratteristiche della grande ricerca: profondità di contenuto, vivida immaginazione, straordinarie sorprese e suprema bellezza.

Il premio verrà consegnato a John Milnor da Sua Maestà il Re Harald V di Norvegia in una cerimonia ufficiale il prossimo 24 maggio. Oltre all'enorme prestigio del riconoscimento - il Premio Abel è paragonabile come importanza al Nobel e va a colmare la mancanza in quella sede di un adeguato riconoscimento per la matematica - il premio comporta anche una notevole somma in denaro: 6 milioni di Corone Norvegesi, pari a circa 750 mila euro.

Abelprisen

Autori: 
Sezioni: 
Luoghi: 
Indice: 
Matematica

prossimo articolo

Riforestazione: un’arma a doppio taglio da conoscere e gestire

campagna con foresta retrostante

A causa dell’abbandono massiccio delle campagne ogni anno i nuovi boschi guadagnano terreno e, in quasi tutti i casi, scegliamo di non gestirli. Questa ricolonizzazione non gestita rischia di ridurre la qualità ecologica degli ecosistemi agro-forestali, rendendoli meno resistenti al fuoco e più poveri di biodiversità.

Nell'immagine di copertina: Foreste e coltivazioni in coesione tra sviluppo naturale e gestione a Gaiole di Chianti (Siena). Crediti: Enrico Ugo Pasolini

«Ai miei tempi qui era tutta campagna, ci hanno ripetuto i nostri nonni davanti alle periferie delle loro città. È probabile che ai nostri figli noi diremo lo stesso, non davanti ai palazzi di una metropoli ma di fronte al verde di un bosco che fino a pochi anni fa non esisteva: «Ai miei tempi, questa era tutta campagna».